Un tuffo nel passato, scavi e opere archeologiche nella zona del Vesuvio

Un tuffo nel passato, scavi e opere archeologiche nella zona del Vesuvio

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Un caro saluto a tutti i nostri lettori. Oggi torna la nostra rubrica #UNTUFFONELPASSATO . Il 1 Aprile 1748 (al tempo regnava Carlo III di Spagna) nel Regno di Sicilia, si da inizio ai lavori di scavo alla ricerca di una città sepolta dall’eruzione del Vesuvio (avvenuta nel 79), che inizialmente sembra essere Stabia, ma successivamente si rivelerà Pompei. La guida dei lavori viene affidata a Roque Joaquin de Alcubierre, ingegnere militare, aiutato dall’abate Giacomo Martorelli e dagli ingegneri Karl Jakob Weber e Francisco la Vega. Fu solo l’inizio di una grande opera archeologica protrattasi fino ai giorni nostri: in oltre due secoli, ha permesso di riportare alla luce l’antica città di Pompei, insieme ad Ercolano, Stabiae ed Oplontis.
Già poco dopo l’eruzione l’Imperatore romano Alessandro Severo diede ordine di scavare nella zona dove sorgeva l’antica Pompei, ma a causa della fitta coltre di ceneri e lapilli, l’esperimento si concluse, poco dopo, con un nulla di fatto. Tra il 1594 ed il 1600, durante la costruzione del canale del Conte, furono rinvenuti monete e resti di edifici: tuttavia non fu compreso che si trattava dell’antica città romana. Furono ritrovati monete, statue, affreschi e uno scheletro, ma furono anche individuate una parte dell’anfiteatro e la necropoli di Porta Ercolano. È proprio in questo modo, la storia, ci ha aiutato e ci aiuta a ricostruire ogni singolo passaggio della vita dell’uomo su questa terra, e in questo caso degli albori di una civiltà che sarebbe diventata prima un grande impero e poi la nostra bella Italia. 


A cura di vivereinformati

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