La pandemia silenziosa dei pesticidi causa 11mila morti l’anno

La pandemia silenziosa dei pesticidi causa 11mila morti l’anno

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Tempo di lettura: 3 min

Di Rosita Cipolla

C’è un’altra pandemia che uccide migliaia di persone ogni anno, ma lo fa in maniera silenziosa e quindi non fa notizia: è quella legata ai pesticidi. A metterci in guardia sui rischi di queste sostanze per la salute è il WWF; che, proprio in occasione della Giornata mondiale della Salute, ha pubblicato un nuovo report relativo agli impatti dell’inquinamento da pesticidi che ormai non risparmiano nessuno. Il problema ci riguarda da vicino più di quanto pensiamo: l’Italia è, infatti, il sesto maggior utilizzatore al mondo di queste sostanze chimiche.

La strage provocata dai pesticidi: i numeri

Nel mondo sono circa 11mila i decessi correlati all’esposizione ai pesticidi, mentre i casi di avvelenamento acuto non intenzionale provocato da queste sostanze sono ben 385 milioni. Sono numeri spaventosi, di cui si parla ancora troppo poco. E mentre le persone si ammalano e muoiono, c’è chi continua a fare profitti e a inquinare l’ambiente. A farne le spese di questa situazione sono soprattutto i lavoratori agricoli, donne in gravidanza e i bambini, ovvero i soggetti più vulnerabili. Inoltre, sui feti e neonati la tossicità dei pesticidi risulta decisamente amplificata rispetto agli adulti. E bisogna considerare che le donne incinte possono trasmettere i pesticidi ai feti attraverso la placenta e il liquido amniotico e poi ai neonati attraverso il latte materno.

L’uso dei pesticidi è in crescita

A livello globale mondiale circa un terzo dei prodotti agricoli viene coltivato utilizzando pesticidi e il loro impiego continua a crescere invece di diminuire. Soltanto nel 2019 sono state usati circa 4,2 milioni di tonnellate di pesticidi (una media di circa 0,6 kg a persona). E la situazione potrebbe andare a peggiorare: è previsto, infatti, un incremento di circa 3,5 milioni di tonnellate per sfamare la popolazione.

Solo circa il 5% dei pesticidi irrorati sul campo raggiunge in genere l’organismo bersaglio; mentre oltre il 50% si disperde nell’aria, nell’acqua e nel suolo, con forti impatti sulla biodiversità spiega il WWF. Cibo e acqua sono le principali vie di esposizione cronica umana ai pesticidi e possono causare effetti a lungo termine anche a dosi infinitesimali.

L’Italia tra i Paesi che utilizzano di più i pesticidi

A destare grande preoccupazione è il caso italiano. La nostra nazione, infatti, è al al sesto posto nella top ten mondiale dei Paesi che usano più pesticidi; in totale sono circa 114.000 le tonnellate impiegate ogni anno e si tratta di ben 400 sostanze diverse. Una percentuale piuttosto alta (64%) di campioni di cibi è senza residui; ma un terzo degli alimenti che finisce sulle nostre tavole ogni giorno è contaminato da  queste sostanze, in particolare la frutta.

Anche la contaminazione delle acque è allarmante. Nel 2019, l’ISPRA ha confermato che il 25% delle acque superficiali e il 5% di quelle sotterranee erano inquinate e con concentrazioni di residui oltre i limiti consentiti.

L’effetto cocktail (ancora troppo sottovalutato)

Quando si parla di pesticidi spesso si tende ad ignorare il cosiddetto effetto cocktail. Anche se le quantità di ogni singolo pesticida presenti negli alimenti venduti nell’Unione europea rientrano nei limiti di legge, il mix può avere conseguenze negative (ancora poco studiate) sulla salute umana.

Può indurre diversi effetti cronici (che possono comparire anche decenni dopo) tra cui disturbi del neurosviluppo e del comportamento (es. disturbo da deficit di attenzione e iperattività) sottolinea il WWF. Pericolosi anche gli effetti a livello ormonale dei pesticidi con proprietà di interferenti endocrini; come ad es. alcuni insetticidi clorurati (lindano, dieldrin), le triazine (atrazina), i carbammati e il glifosato.

Come fronteggiare questa pandemia? La soluzione sarebbe una riforma della Direttiva europea sui pesticidi per tagliare drasticamente il loro utilizzo, come ribadito anche dal WWF:

L’approccio agroecologico, come nel caso dell’agricoltura biologica, è il più efficace per ridurne l’impatto ambientale causato dai pesticidi, rispetto alla sola regolamentazione normativa o alla sola innovazione tecnologica; spiega Franco Ferroni Responsabile Agricoltura di WWF Italia. Il WWF chiede alla Commissione UE una seria riforma della Direttiva UE Pesticidi, rendendo vincolanti per gli Stati membri gli obiettivi della riduzione del 50% dell’uso dei pesticidi entro il 2030; vietando la pratica del diserbo chimico per l’agricoltura integrata e non rinnovando l’autorizzazione per l’uso del glifosato in tutti gli Stati membri, in scadenza nel mese di dicembre 2022. Al Governo il WWF chiede, infine, una rapida approvazione del nuovo Piano di Azione Nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari, ormai scaduto dal febbraio 2019.

Quello dei pesticidi è un problema che non può più essere sottovalutato. C’è di mezzo la nostra vita (oltre che l’ambiente).

Tratto da: WWF, GreenMe

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