Messico: più di 95.000 persone scomparse di cui non importa niente a nessuno

Messico: più di 95.000 persone scomparse di cui non importa niente a nessuno

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Sono già più di 95.000 le persone scomparse registrate in Messico, di cui 93.415 (pari al 98%) avvenute tra il 2006 ed il 2011

Tratto da: Antimafiaduemila

L’impunità in Messico è moneta corrente, ogni giorno di più. Sono già più di 95.000 le persone scomparse registrate in questo paese ma la dicotomía della realtà ci consegna solo 36 sentenze definitive contro questo modo di agire.
Forse la sparizione forzata di persone non è abbastanza importante perché le procure avviino e sviluppino le corrispondenti indagini?
La risposta nel Rapporto del Comitato contro la Sparizione Forzata della Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) ci rivela cifre spaventose che testimoniano che l’impunità non cessa, in un paese nel quale vengono commessi i fatti più aberranti, con 95.121 persone scomparse, di cui 93.415 (pari al 98%) avvenute tra il 2006 ed il 2011.
Le indagini della commissione ci indicano che i fatti si sono verificati, nella maggior parte dei casi, per mano di funzionari pubblici e narcotrafficanti, dimostrando, ancora una volta, il regnante connubio tra la criminalità e il potere in questo paese del nord.
L’età media delle vittime è tra i 25 ed i 40 anni, ma negli ultimi anni i minori dai 12 anni in sú si sono aggiunti a queste nefaste statistiche, tra le quali si trovano anche giornalisti e difensori dei diritti umani.
Le indagini indicano inoltre che gli incaricati al controllo delle sparizioni sono la Segretaria di Sicurezza, la Difesa Nazionale, la Marina e la Guardia Nazionale, gli stessi che sono i principali accusati di violare i diritti umani nel paese.
La relazione del Comitato contro la sparizione forzata mette in guardia sul fatto che i funzionari pubblici ed il crimine organizzato continuano ad essere i principali responsabili delle sparizioni in Messico, evidenziando, inoltre, che dinanzi a fatti criminali di questa natura ‘prevale spesso l’attitudine passiva delle istituzioni giudiziarie’.
‘Le sparizioni forzate continuano ad essere commesse direttamente da agenti pubblici dell’ambito federale, statale e municipale. Inoltre la delinquenza organizzata si è trasformata nella responsabile principale delle sparizioni, con diverse forme di connivenza e diversi gradi di partecipazione, acquiescenza o omissione da parte di servitori pubblici’.

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‘L’impunità in Messico è una caratteristica strutturale che favorisce la riproduzione e l’insabbiamento delle sparizioni forzate e pone in pericolo e sconvolge le vittime, coloro che difendono e promuovono i loro diritti, i servitori pubblici che cercano le persone scomparse ed indagano sui vari casi e, infine, la società nel suo insieme’.
Giornalisti scomparsi
Nel corso degli ultimi 18 anni ben 30 giornalisti sono stati vittime di sparizione forzata. Il giornalismo ha contribuito alla drammatica lista di quasi 96.000 persone scomparse. Questo ha fatto sì che dal Comitato venisse comunicata ‘la preoccupazione per la sparizione di più di 30 giornalisti tra il 2003 ed il 2022. Di loro nessuno è stato ritrovato e le indagini o le sanzioni ai responsabili non hanno visto progressi. Questa situazione costituisce una seria minaccia per la libertà di espressione e per il diritto della società ad essere informata.”
Ci chiediamo se questi numeri servono a qualcosa. Questi dati crudeli fermeranno il circuito di violenza che annichilisce la società messicana giorno dopo giorno?
La risposta è un chiaro no. Solo azioni immediate contro la narcocriminalità possono produrre qualcosa per fermare questo assalto ai diritti umani che avviene giorno dopo giorno nel paese fratello.
Quando sarà possibile eliminare il cancro narco incrostado nello Stato? È la domanda che ancora non ha avuto risposta e solo il tempo ci rivela, attimo dopo attimo, come i diritti umani vengono distrutti affinché alcuni possano diventare ricchi a discapito degli umili, dei diseredati e di quelli che gridano con coraggio per fermare questo scenario nefasto nelle strade di un Messico lugubre e draconiano.

Tratto da: Antimafiaduemila

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