Buonasera cari lettori, ritorna oggi la nostra rubrica #untuffonelpassato. L’avvenimento che vi riportiamo oggi si riferisce in realtà a ieri (30 Novembre) chiediamo scusa per il ritardo.
Il 30 Novembre del 1900 morì a Parigi Oscar Wilde, scrittore irlandese di grande successo.
Il suo stile molto particolare spingeva verso un obiettivo fondamentale ma non semplice da realizzare: risvegliare l’attenzione del lettore al fine di farlo riflettere.
Ma le sue opere (degno di nota per il successo riscosso “Il ritratto di Dorian Gray”) non furono l’unico motivo per cui si discusse di questo grande scrittore, poeta e drammaturgo.
Emerge nella sua vita un episodio degno di nota: venne infatti condannato a due anni di prigionia e lavori forzati poiché infranse la legge penale in materia di omosessualità che codificava regole morali riguardanti la sessualità.
Dal punto di vista letterario, l’apice della sua attività coincide con il suo trasferimento a Londra nel 1879, dove grazie ai suoi poemi e ai suoi sferzanti articoli diventa uno dei personaggi di spicco della vita mondana e culturale inglese, tanto che il suo salotto culturale viene frequentato da personaggi di spicco dell’epoca.
Nonostante questo, i due anni di carcere hanno distrutto Oscar Wilde fino a far spegnere il suo ormai debole corpo a soli 46 anni.
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Fonte foto: lacapannadelsilenzio
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