Ci hanno mentito per 30 anni, a quanto pare pubblico è meglio di privato. Dopo Uniper in Germania, la Francia si appresta a nazionalizzare Edf

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Dopo Uniper in Germania la Francia assumerà il pieno controllo del gruppo energetico EDF, ha riferito nelle scorse ore al parlamento il primo ministro Élisabeth Borne, mentre l’utility statale è alle prese con problemi finanziari.
“Vi confermo oggi che lo stato intende controllare il 100% del capitale di EDF”, ha detto Borne ai legislatori mentre stabiliva le priorità per il nuovo governo francese dopo la rielezione di Emmanuel Macron a presidente ad aprile e le elezioni legislative a giugno.
EDF è già all’84% di proprietà dello Stato. Le sue azioni sono state quotate nel 2005, ma sono crollate di oltre il 90% dal picco del 2007. Il gruppo è gravato da una grossa pila di debiti legati ai suoi investimenti nucleari e quest’anno sta affrontando problemi di produzione in alcuni dei suoi reattori, che hanno colpito i suoi profitti.
Il governo ha fatto pagare a EDF il conto per i suoi massimali sui prezzi dell’energia a gennaio, in una misura volta a proteggere le famiglie dall’impennata dei prezzi dell’energia ma che ha causato un ulteriore calo delle azioni di EDF.

Quello che sta accadendo rivela l’incredibile fragilità del costrutto voluto dalla UE negli ultimi 30 anni, tutto basato su privatizzazioni che non hanno aumentato particolarmente l’efficienza dei servizi pubblici, ma hanno sicuramente arricchito i privati che vi hanno investito. Una forma di evoluzione basata su uno sfruttamento dei servizi pubblici che può essere economicamente tollerabile, anche se eticamente dubbio, nei momenti di pace, ma che diventa totalmente inadeguato e pericoloso di fronte a situazioni di instabilità e crisi internazionali. Eppure anche noi abbiamo privatizzato tutto perché “Lo voleva l’Europa”.

Fonti: Giubbe Rosse, scenari economici

Danilo Zuccalà: La siccità