Danilo Zuccalà: La siccità

Danilo Zuccalà: La siccità

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L’acqua che entra nelle nostre case vi arriva grazie a giganteschi investimenti che lo Stato italiano ha messo in essere sino agli anni 70, quando, molti di voi non lo sanno, vivevate in un paese para-socialista dove lo Stato era il primo imprenditore del Paese e l’IRI era un colosso tale da risultare tra le prime sette società al mondo (avete letto bene). Eravamo la quarta potenza industriale.
Poi sono arrivati i barbari con lo straccio blu e le loro privatizzazioni , vi siete bevuti tutte le stron**** sul debito pubblico/stato cattivo, e adesso dopo 30 anni di incuria e profitti su beni statali costruiti col lavoro degli italiani abbiamo una rete idrica a pezzi che perde il 40% delle acque durante il trasporto.
Ci vorrebbe un’opera gigantesca di manutenzione, una di quelle opere che metterebbe in moto l’economia reale e creerebbe occupazione.
Invece indovinate un pò? Riprenderà la solita stucchevole propaganda del “diamolo ai privati che sono più efficienti” e come vi siete trovati i Tronchetti Provera a distruggere Telecom (altro gioiello di livello mondiale) vi ritroverete i soliti o qualche fondo americano a privatizzare l’acqua e a fare profitti stratosferici su un servizio che peggiorerà e verrà lasciato all’incuria.
Del resto, dopo la catastrofe del 2008, i Lor Signori hanno creato la borsa dell’acqua, perchè loro sanno bene quale è la ricchezza reale (terra, acqua, energia, materie prime, Immobili ecc..) e nella loro opera di costruzione del nuovo feudalesimo high tech si comportano come novelli Re di Persia venuti a chiedere terra e acqua.
Il problema è che di fronte invece di esserci Leonida o Temistocle, c’è una banda di scemi che parla corsivo e regala soldi a qualche baldracca su Onlyfans.

Tratto da: Giubbe Rosse

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