Erano “radioattivi” i feriti del misterioso incidente nucleare avvenuto dieci giorni fa in un poligono nel nord della Russia

Erano “radioattivi” i feriti del misterioso incidente nucleare avvenuto dieci giorni fa in un poligono nel nord della Russia

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Erano “radioattivi” i feriti del misterioso incidente nucleare avvenuto dieci giorni fa in un poligono nel nord della Russia. Eppure furono portati in un ospedale pubblico di Arkhangelsk senza avvisare i medici della situazione e mettendo quindi in pericolo sia il personale sanitario sia gli altri pazienti.
A rivelarlo è un’inchiesta del Moscow Times.
Il Cremlino ha finora rilasciato poche informazioni sulla tragedia.
Le testimonianze rilasciate da cinque membri dello staff dell’ospedale di Arkhangelsk non fanno che rafforzare i sospetti che la Russia stia cercando di nascondere qualcosa. Pare infatti che i servizi segreti abbiano fatto firmare ai medici che hanno curato i feriti un documento in cui si impegnano a non divulgare i dettagli di quanto avvenuto. Gli 007 avrebbero inoltre distrutto tutti i dati sull’incidente conservati nei registri dell’ospedale.
Adesso, sempre stando al Moscow Times, a un medico sono state trovate tracce di Cesio-137 nel tessuto muscolare. Il ministero della Salute assicura però di aver esaminato 91 sanitari e che in nessun caso sono stati riscontrati livelli pericolosi di sostanze radioattive. Ci si augura che questa volta la notizia corrisponda al vero.
A noi di Vivere Informati preme ricordare come la lezione sullo sconsiderato utilizzo dell’energia nucleare non sia stata ancora imparata.
In particolare noi in Italia già ospitiamo sul nostro suolo almeno 70 ordigni nucleari Statunitensi, in violazione del trattato di non proliferazione nucleare, le quali il Pentagono ha in progetto di sostituire con le più moderne B61-12 nel totale silenzio di tutti i principali leader politici italiani. Noi cittadini onesti e consapevoli non possiamo permettere che ciò accada, dobbiamo pretendere il rispetto dei trattati internazionali firmati e soprattutto la nostra sicurezza.

Tratto da La Stampa (di Giuseppe Agliastro)
A cura di VivereInformati

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