Assange: in Spagna giudice vuole sentire Mike Pompeo sul fallito piano USA di ucciderlo

Assange: in Spagna giudice vuole sentire Mike Pompeo sul fallito piano USA di ucciderlo

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Il giudice chiede di poter interrogare l’ex segretario di Stato in qualità di ex direttore della CIA

Santiago Pedraz, giudice dell’Audiencia Nacional spagnola, ha inviato diversi giorni fa una rogatoria negli Stati Uniti per poter interrogare l’ex segretario di Stato, Mike Pompeo (in foto), riguardo alla presunta esistenza di un piano per sequestrare ed ammazzare il fondatore di Wikileaks, Julian Assange, mentre era rifugiato nell’ambasciata dell’Ecuador a Londra. Secondo il documento, che è stato visionato dall’agenzia Europa Press, il giudice spagnolo chiede di poter interrogare Pompeo, in qualità di ex direttore della CIA, incarico che ha ricoperto dal gennaio 2018 all’aprile 2018 quando Donald Trump lo nominò a capo della diplomazia Usa, e William Evanina, ex capo del controspionaggio americano. La magistratura spagnola si è mossa in risposta di una denuncia degli avvocati di Assange che fanno riferimento a dichiarazioni in cui Evanina avrebbe ammesso che “l’intelligence americana aveva accesso a stanze dell’ambasciata dell’Ecuador, a registrazioni delle conversazioni all’interno della missione diplomatica, al calendario delle visite e ai documenti di tutti i visitatori” nell’ambito dei suoi piani che comprendevano “l’assassinio o il sequestro” di Assange.
Lo scorso settembre, Yahoo News aveva rivelato l’esistenza di un piano, datato 2017, della CIA per rapire e uccidere Assange dall’ambasciata, dove si era rifugiato nel 2012 per sfuggire all’estradizione negli Usa, in risposta a report dell’intelligence che evidenziavano il rischio di un tentativo di fuga dalla sede diplomatico londinese. Il fondatore di Wikileaks aveva ottenuto asilo politico dal governo di Rafael Correa, ma la sua situazione era diventata più precaria dopo l’elezione nel 2017 di Lenin Moreno che poi nel 2019 gli ha ritirato la protezione internazionale permettendo il suo arresto da parte delle autorità britanniche. E’ stata così avviata una lunga battaglia legale per l’estradizione negli Usa – dove Assange è accusato di spionaggio per le migliaia di documenti riservati sulle guerre in Iraq ed Afghanistan pubblicati nel 2010 – che si è conclusa il 20 aprile con la conferma dell’Alta Corte al sì al trasferimento negli Usa. Decisione che comunque ora aspetta la ratifica del governo. Gli avvocati di Assange si sono rivolti alla magistratura spagnola perché, secondo la loro ricostruzione, Evanina avrebbe fatto riferimento ad una società di sicurezza “con sede in Spagna, come parte del complotto” in quanto incaricata della sicurezza dell’ambasciata dell’Ecuador a Londra. Ed hanno sottolineato di ritenere necessaria “la testimonianza” di Pompeo e del funzionario dell’intelligence per l’accertamento dei fatti.

Tratto da: Antimafiaduemila

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