Ancora una volta hanno vinto la competizione, la polemica, la divisione. Se la politica (e quindi il popolo) non cambierà sarà la fine

Ancora una volta hanno vinto la competizione, la polemica, la divisione. Se la politica (e quindi il popolo) non cambierà sarà la fine

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Oggi il presidente del Consiglio Conte è stato prima al Senato e poi alla Camera per un’informativa sull’emergenza Coronavirus. Dopo l’informativa in ognuna delle due aule è seguito il dibattito attraverso i vari esponenti delle forze e dei movimenti politici. Anche questa volta abbiamo assistito al classico “scontro” nel quale ognuno ha sottolineato i suoi meriti e fatto poi polemica puntando il dito contro la “fazione” politica contraria di turno. Ancora una volta hanno vinto la competizione, l’accusa, la polemica, la divisione.

Così non va.

Questa crisi che attraversa e attraverserà tutti i settori della nostra società richiede una unione di intenti quasi totale per poterne venire fuori nel modo corretto. Se non verranno messi da parte gli asti, il tifo da fede sportiva, l’arroganza, la competizione l’unico scenario che si potrà palesare nei prossimi mesi sarà quello peggiore possibile. Se non si metteranno i propri interessi da parte e non ci si unirà tutti insieme con la volontà di trovare delle soluzioni comuni; le migliori possibili a favore del popolo, nonostante le diversità di pensiero, il Coronavirus sarà l’ultimo dei nostri problemi e nessuno speri poi di sfuggire dalle proprie responsabilità.

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