74 anni fa l’olocausto nucleare in Giappone

74 anni fa l’olocausto nucleare in Giappone

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Il 9 agosto del 1945, la seconda bomba atomica degli Stati Uniti cadeva sulla città di Nagasaki, dopo quella che il 6 agosto aveva colpito Hiroshima.
La prima bomba, quella di Hiroshima venne sganciata alle 8.15 del 6 agosto 1945 dal bombardiere americano B-29 Enola Gay su Hiroshima, provocando circa 140mila morti.
La seconda bomba venne lanciata su Nagasaki il 9 agosto, provocando nell’immediato 40mila morti e successivamente numerose ripercussioni sulla popolazione negli anni successivi.
Seguì la resa dei Giapponesi il 15 agosto, atto che comportò la conclusione del secondo conflitto mondiale.
Si calcola che l’olocausto nucleare Usa abbia causato oltre 200mila vittime, divenendo tra i più gravi omicidi di massa.
Allora noi di Vivere Informati abbiamo deciso di ricordare a chi sostiene che le bombe atomiche siano solo dei semplici mezzi di minaccia contro altri paesi, che gli Stati Uniti posseggono oltre 7000 ordigni nucleari nei loro arsenali sparsi per il mondo (Italia più che compresa) e che in passato non hanno esitato ad utilizzarli.
Le minacce che provengono dagli Usa comportano la proliferazione di armi nucleari che producono anche altre nazioni come la Russia per poter controbattere a dei possibili attacchi.

PERCHÉ PROPRIO NAGASAKI?

Nel 1945, Nagasaki era una città che possedeva alcune importanti industrie strategiche che venivano affiancate da uno dei più importanti porti giapponesi.
Anche per questo la città venne spietatamente bombardata senza alcun ripensamento rispetto a quanto accaduto 3 giorni prima.
È necessario capire quanto queste due bombe atomiche siano state deleterie mortali per il pianeta (assieme alle oltre 2000 bombe esplose nel mondo a seguito di vari test da parte delle principali potenze)e per tantissimi innocenti costretti a morire per i vizi dei conquistatori potenti di questo pianeta, e a quanto pare ancora oggi questi eventi non sono stati di lezione e c’è il rischio che possano ulteriormente verificarsi.

A cura di vivere informati

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