23 maggio, su Report i mandanti di Falcone e Borsellino

23 maggio, su Report i mandanti di Falcone e Borsellino

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Di Giorgio Bongiovanni

Dopo l’attentato all’Addaura, nella nota intervista rilasciata al giornalista Saverio Lodato (oggi editorialista di antimafiaduemila e all’epoca inviato de l’Unità) Giovanni Falcone parla di “menti raffinatissime”. Ma aggiunse anche altro. Disse di avere la sensazione che per comprendere le ragioni che portarono qualcuno a decidere e pensare di eliminarlo bisognava pensare “all’esistenza di centri occulti di potere in grado di orientare certe azioni della mafia”. Queste parole vengono ricordate dal magistrato Roberto Tartaglia, oggi vice capo del Dap ed ex pm del pool che indagò sulla trattativa Stato-mafia, intervistato da Report in occasione della puntata che andrà in onda il prossimo 23 maggio, in occasione del trentennale sulla strage di Capaci.
Uno speciale unico in cui si sussegue la voce del procuratore aggiunto di Reggio Calabria Giuseppe Lombardo, quella di altri magistrati ed addetti ai lavori e uomini delle istituzioni che hanno indagato o ancora oggi indagano in maniera seria per cercare di raggiungere la verità su quella terribile stagione di sangue, bombe e misteri che hanno segnato la nostra storia.
“Credo che si debba abbandonare l’ipocrisia di fondo che spesso e volentieri ruota sotto concetto di zona grigia – afferma Lombardo nel trailer che lancia la trasmissione di lunedì – Un concetto che non mi convince. io sono convinto che il grigio è una sfumatura del nero. E nero è mafia”. Spiega il conduttore Sigfrido Ranucci la scelta di ripercorrere, a 30 anni dalla strage di Capaci, il filo della stagione stragista del ’92-’93, attraversando piste investigative insabbiate e verbali e ignorati. Così, attraverso interviste esclusive, emerge un quadro coerente con il piano di destabilizzazione politica dell’Italia di quegli anni e un legame strettissimo tra la strategia della tensione degli anni ’70 e le stragi di mafia.
Bastano già questi pochi minuti per far intendere quanto sia importante il programma per comprendere ciò che è avvenuto e, con prove schiaccianti alla mano e testimonianze, proseguire la ricerca della verità.
Ciò che è certo è che con questa puntata il conduttore Sigfrido Ranucci, Paolo Mondani, e gli altri colleghi della trasmissione Report, dimostrano che anche in Rai, nonostante le infiltrazioni, la manipolazione delle informazioni, le collusioni con i governi, il potere e la politica, c’è chi vuole resistere e continuare a dare un’informazione che sia libera e indipendente.

Tratto da: Antimafiaduemila

Sigfrido Ranucci: ”La scorta ha notato persone che mi seguono quando incontro le fonti”

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