Volano gli stracci tra i cosiddetti esperti

Volano gli stracci tra i cosiddetti esperti

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Volano gli stracci tra i cosiddetti esperti, il tutto a maggior dimostrazione che la scienza non è un sapere monolitico.

Una cosa dovrebbe essere chiara a tutti: la scienza non è un totem monolitico, ma è fatta di pareri e di consenso.
Quando si capirà la differenza tra scienza e consenso scientifico, sarà sempre troppo tardi.
La scienza è costruzione logica e verificabile. Il consenso scientifico è l’aria che tira in ambiente scientifico ed ha esattamente la consistenza dell’aria.
Galileo docet.
Viviamo in un Medioevo tecnologico in cui la fanno da padroni dei perfetti imbecilli con la laurea.
La differenza tra questi e il medico di corte del passato, è solo la presunzione di essere più evoluti.
Basta vedere il pietoso spettacolo dei presunti esperti per rendersi conto che la perdita di fiducia della popolazione su una scienza sempre più appiattita agli interessi economici, è più che legittima.

È scontro Zangrillo-Crisanti.
Tramite Enrica Senini

Che Alberto Zangrillo e Andrea Crisanti non si amino particolarmente sembra ormai un dato di fatto.
Non passa volta che tra i due non vi siano frecciatine. Durante la puntata di oggi di Omnibus è stato il turno di Zangrillo. La domanda di Alessandra Sardoni al primario del San Raffaele riguarda l’intervista che il professore dell’Imperial College ha rilasciato a La Stampa, durante la quale ha ribadito che non vi siano prove effettive che il coronavirus sia diventato più buono. Da parte sua, Zangrillo ha continuato a sostenere ciò che già da tempo asserisce: ora come ora non c’è malattia perché la carica virale e la capacità replicativa del virus non è in grado di produrla.

E parte la frecciatina: “Crisanti fino a qualche tempo fa faceva l’entomologo-parassitologo, e lo dico senza alcuna vena polemica, non ha mai raccolto il ramoscello d’ulivo. Preferisce fare una corsa da solista insolentendo dieci persone che, insieme a me, in questi giorni hanno fatto la storia della medicina per confutare le tesi di Remuzzi, Palù e Clementi che va a verificare la carica virale, vuole fare il fenomeno. Dica la sua verità, poi alla fine faremo le somme”. Non serve in questo momento creare terrorismo anche perché, come sottolineato dal primario del San Raffaele, questo modo di fare può anche essere più pericoloso del Covid-19.

Fonte: Giorgio Bianchi

Cronaca Italia