Una poltrona per due

Una poltrona per due

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Tempo di lettura: 5 min

Di Andrea Cecchi.

Come tutti gli anni, all’avvicinarsi del Natale, anche quest’anno sará trasmesso il film Una Poltrona Per Due.

Il film è un capolavoro sotto ogni profilo. Inutile perfino dirlo. Gli attori, semplicemente fantastici, guidati dal bravissimo John Landis.

La musica dell’ ouverture del Don Giovanni di Mozart, con un accenno anche all’ aria cantabile del “se vuol ballare signor contino”, accompagnano il film rendendolo semplicemente delizioso.

Molti considerano il film una divertente commedia natalizia.

In realtá il film è un documentario molto approfondito sul funzionamento del sistema finanziario, e su come certe dinastie, che lo controllano dall’interno, siano in grado di manovrare le sorti economiche dei mercati azionari e delle commodity, sedendo sulla poltrona di comando, proprio quella poltrona che nel film, diventerà per due grazie ad una scommessa.

La trama apparentemente leggera, denuncia in modo spietato e mette a nudo la criminale condotta dei due vecchi Duke; nome di fantasia che non è difficile ricollegare ai Rockefeller, ma che trasmette la natura aristocratica di quella classe che nel mome duchi, rimananda al concetto di neo feudalesimo, dove la societá si divide in due: padroni e servitori, proprio il tipo di mondo verso cui stiamo andando sempre più precipitosamente con il Grande Reset di Davos.

Il titolo originale é Trading Places, che, tradotto letteralmente, significa: scambiarsi di posto.

Lo scambio di posto avviene grazie alla scommessa che i Duke-Rockefeller fanno togliendo dal suo posto il rampollo Winthorpe, interpretato da Dan Aykroyd, e rimpiazzandolo con il mendicante Valentine Eddie Murphy.

Curiosamente, ricordo di aver letto che un membro della dinastia che si chiamava proprio Winthrop Rockefeller sia veramente un personaggio esistito, e che questi abbia avuto una relazione sentimentale omosessuale con un militare di colore, cosa che creó scandalo nella famiglia e ne causó il temporaneo allontanamento e disgrazia, proprio come avviene nel film. Purtroppo non sono in grado di linkare la fonte di questo ricordo di lettura e quindi invito a verificare.

Il film introduce gradualmente alcuni importanti temi sul funzionamento dei mercati finanziari attraverso il personaggio di Valentine che apprende insieme al pubblico dei telespettatori, l’ABC delle contrattazioni borsistiche e delle speculazioni finanziarie. L’esempio del vaso che Valentine rompe accidentalmente ci insegna in modo pratico il funzionamento di un contratto simile ad un CDS assicurativo. Il fallimento/rottura del vaso, consente ai Duke di incassare il premio assicurativo speculativo, proprio come una scommessa piazzata sul verificarsi di un evento avverso.

Ma la vera denuncia del film si concentra sulla scommessa di un dollaro fatta tra i due membri della potente famiglia che, ormai dotati di tutti soldi, tutto il prestigio e potere, si divertono con la vita delle persone ormai certi di avere il controllo di tutto, fino all’onnipotenza.

La scena dello scambio di un dollaro è quello che in pratica si chiama un contratto derivato Over The Counter. Un derivato OTC. Operazioni del genere avvengono tutti i giorni sui mercati finanziari e sono in crescita esponenziale. La cifra totale dell’ammontare complessivo di queste scommesse è monitorata dalla banca regolamenti internazionali e dall’ISDA (https://www.isda.org/).

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Ricercatori indipendenti, tipo Gerald Celente, autore della rivista Trends Journal, ha spesso comunicato nei suoi video e sulle sue pubblicazioni molto serie e seguite, che la stima effettiva e realistica totale dell’ammontare di tutte queste scommesse si aggira nell’ordine di almeno 2.2 milioni di miliardi di dollari.

[…] Quella che piazzano i Duke è una doppia scommessa:
1) scommettono su Valentine contro Winthorpe;
2) scommettono sul prezzo del succo d’arancia, sperando di ottenere informazioni riservate prima dell’apertura dei mercati.

A molti saranno sfuggite certe notizie, ma le maggiori banche d’investimento del mondo sono continuamente condannate proprio per le pratiche scorrette e illegali denunciate dal film. In realtà non c’è un vero e proprio interesse da parte delle autorità di vigilanza di porre fine a queste malversazioni, perché sono tutti parte del club, proprio come quando durante la crisi dei mutui subprime si è scoperto che le agenzie di rating erano sotto le lenzuola dei banchieri amici.

Se vi volete divertire, basta digitare “banks fined for fraud” sul motore di ricerca e verificare con i propri occhi la lista infinita di “Duke” che continuano imperterriti, ogni giorno a fregare su tutto quello che possono, portando a casa profitti di miliardi e pagando multe di milioni, che sono una foglia di fico rispetto all’enormità’ dei profitti. Le multe sono comunque già “priced in” dal momento stesso in cui l’operazione criminosa viene messa in piedi dagli operatori delle trading desks di questi istituti.

Durante la scena che precede l’inizio delle contrattazioni, ha luogo il dialogo fondamentale, quando Winthorpe spiega a Valentine quello che sta per accadere nella vera e propria ressa del mercato borsistico. Adesso quella metodologia di scambi non esiste più, perché la tecnologia ha sostituito gli scambi effettuati fisicamente con il trading algoritmico computerizzato, ma in pratica il film riesce comunque a dare un’ottima idea di come avviene una frenetica seduta borsistica e su come si può essere totalmente azzerati se ci si posiziona dalla parte sbagliata della scommessa, come nel caso dei fratelli Duke, che finiscono letteralmente con il sedere per terra.

Il film termina con il trionfo dei protagonisti, che si godono il successo con la barca a vela su un’isola tropicale.

Nella realtà, invece, vincono sempre i duchi della neo aristocrazia oligarchica dei banchieri. Purtroppo sempre più potenti, micidiali, cattivi e invincibili.

Non tutti sanno che la mente dietro alla costruzione di una trama così accuratamente descrittiva del funzionamento del sistema economico del trading delle commodity gestito da poteri dinastici estremamente forti tanto da far dire a Randolph e Mortimer Duke: “abbiamo fondato noi questa borsa, questa borsa e’ nostra!” é Aaron Russo, che dopo aver prodotto questo film-documentario strepitoso, ha continuato la via della denuncia del sistema con una celeberrima intervista rilasciata ad Alex Jones di Infowars dove già nel 2007 metteva in guardia di cose che si sarebbero avverate, come il chip sottocutaneo e tanti altri progetti per il controllo dell’umanità. Progetti che aveva appreso frequentando ambienti elitari. Aaron Russo ci ha lasciato anche l’imperdibile documentario Freedom To Fascism, che denuncia il sistema fiscale americano e il funzionamento della banca centrale Federal Reserve, come le due braccia armate contro i cittadini e le libertà sacrosante garantite dalla costituzione americana.

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Nell’appuntamento fisso della ricorrenza natalizia di proporre al pubblico, tutti gli anni lo stesso film, sempre a Natale vedo anche una certa volontà dei “Duke” ovvero gli oligarchi della classe dominante di adesso, sempre saldi al potere e vincitori incontrastati su tutti i campi, di proporre la visione di questo film come un rituale auto gratificante. In un certo senso, le dinastie oligarchiche che controllano l’economia mondiale, ricevono da tutti noi l’enorme e costante trasferimento di ricchezza che pone tutta l’umanità sotto il loro stritolante “tallone d’acciaio”.

Tutti gli anni, attraverso questo film, ci spiegano in maniera incontrovertibile come fanno a restare al potere e con quali mezzi si assicurano la loro posizione dominante. Milioni di persone, guardano il film e ridono, senza capire la sottile malizia con cui il potere, trasmettendo la pellicola tramite i loro canali mediatici, dia effettivamente la chiave di lettura che consente la comprensione del corrotto sistema economico.

Il messaggio che ne possiamo trarre è quello di una classe elitaria dominante che tutti gli anni sembra volerci dire: “ pecoroni! non l’avete ancora capito come facciamo a fregarvi? Eppure vi facciamo sempre vedere il film! Ve lo abbiamo detto come funziona il sistema, ma voi, poveri stolti, non lo capite e pensate che sia un film da ridere”!

E così, anche quest’anno, faremo ai Duchi il nostro regalo di Natale, trasferendo a loro le nostre ricchezze e il frutto del sudore della nostra vita lavorativa schiavistica.

In barca a vela, sulle isole tropicali, ci sono i Dukes a festeggiare, non i poveracci. Ve lo confermo! Per noi, solo lockdown, siringhe e il conto da pagare.

Tratto da: Giorgio Bianchi

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