Torino: nasce il polo nucleare della Nato

Torino: nasce il polo nucleare della Nato

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Torino: da sede nazionale dell’automobile a centro nucleare della Nato. Fermiamo questa follia

Di Margherita Furlan

Torino è la nuova sede europea degli acceleratori di startup nel campo della “sicurezza atlantica”, che, tradotto in lingua corrente, significa che il capoluogo piemontese sarà trasformato da sede nazionale dell’automobile a centro nucleare della NATO. Il progetto prevede una collaborazione tra il Politecnico di Torino e Leonardo, proprio nel momento in cui Washington sta per trasferire in Italia le nuove bombe atomiche b61-12 di ultima generazione a Ghedi e ad Aviano.

“Dobbiamo mantenere la nostra spinta tecnologica ora che Cina e Russia ci sfidano in questo settore chiave»

ha dichiarato il Segretario della NATO, Jens Stoltenberg.

Lo scorso 7 aprile, all’insaputa della popolazione, i Ministri degli Esteri dell’Alleanza hanno approvato la Carta per il “Defence innovation accelerator for the north Atlantic” (Acceleratore di innovazione nella difesa per l’Atlantico del Nord). Grazie a un fondo sovranazionale di investimenti, il NATO Innovation Fund, la cui costituzione è stata firmata al vertice NATO di Madrid, garantirà fiumi di finanziamenti dedicate alle cosiddette “deep technologies”, cioè le nuove tecnologie che l’Alleanza atlantica ritiene “prioritarie”.
La sede del fondo sarà Torino. Dulcis in fundo, per il suo sviluppo verranno impiegati fondi del PNRR (qualora vengano effettivamente erogati). Draghi ha ben lavorato, dunque.

Due ONG, Rete europea contro il commercio di armi e Transnational Institute, che si occupano di disarmo, hanno subito denunciato il programma Diana, questo l’acronimo, come nuovo business europeo delle armi. Nel loro rapporto intitolato “Accendere le fiamme” le due ONG fanno presente che l’UE sta così incoraggiando una nuova corsa agli armamenti.
Nel rapporto, ignorato dall’informazione mainstream, si legge:

“il processo decisionale è stato indirizzato da aziende altamente lucrative che sfruttano gli spazi politici per il proprio guadagno”.

E così, come previsto, l’Italia, portaerei naturale della NATO, insieme alla sua popolazione, è condannata a subire le prossime guerre venture.

Tratto da: CasaDelSole.tv

Fonte foto: finabel

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