Ruby ter: chiesta condanna per Berlusconi e risarcimento di 10 mln per ”discredito planetario”

Ruby ter: chiesta condanna per Berlusconi e risarcimento di 10 mln per ”discredito planetario”

Spread the love
Tempo di lettura: 3 min

I Pm di Milano hanno chiesto 6 anni al cavaliere e 5 a Karima El Mahroug

E’ giunto alle battute finali il processo “Ruby ter”. Nell’aula bunker di Ucelli di Nemi a Milano, a termine della requisitoria, il procuratore aggiunto di Milano Tiziana Siciliano e il pm Luca Gaglio, hanno chiesto una condanna a 6 anni di reclusione per l’ex premier Silvio Berlusconi, imputato per corruzione in atti giudiziari e 5 anni di reclusione nei confronti di Karima El Mahroug, l’ormai ex ‘Ruby rubacuori‘ accusata di falsa testimonianza e corruzione in atti giudiziari.
Il procuratore aggiunto Tiziana Siciliano e il pm Luca Gaglio hanno chiesto 26 condanne, oltre a  quelle di Berlusconi e El Mahroug.
Tra le richieste quella di condannare Maria Rosaria Rossi, senatrice ed ex fedelissima del Cavaliere, a 1 anno e 4 mesi per falsa testimonianza. Accusa contestata anche al giornalista Carlo Rossella per il quale sono stati chiesti 2 anni. Chieste condanne fino a 5 anni per venti ragazze, ex ospiti delle serate di Arcore, il cui silenzio sarebbe stato comprato dal cavaliere. Chiesti 6 anni e 6 mesi per Luca Risso. Da assolvere, per i pm, solo Luca Pedrini.
La Procura di Milano ha inoltre chiesto di confiscare una somma di oltre 10 milioni di euro, per l’esattezza circa 10 milioni e 800mila euro, a Berlusconi come “prezzo della corruzione“.  Il procuratore aggiunto di Milano Tiziana Siciliano e il pm Luca Gaglio hanno chiesto la confisca di 5 milioni di euro a carico di Karima El Mahroug, come “prezzo del reato“. Confisca da 3 milioni di euro, invece, è stata chiesta anche a carico di Luca Risso, ex compagno della giovane. Tra le richieste di confisca avanzate dai pm del caso Ruby ter al termine della loro requisitoria ci sono anche quelle per un totale di circa 2,7 milioni di euro a carico della ventina di ragazze, ex ospiti delle serate ad Arcore. Oltre alle istanze di confisca, dunque, di quasi 11 milioni di euro a carico di Berlusconi, di 5 milioni per Karima El Mahroug e di 3 milioni per l’ex compagno Luca Risso, ci sono quei 2,7 milioni che portano le richieste di confisca totale a quasi 22 milioni di euro. Tra l’altro, i pm hanno anche chiesto di confiscare quattro immobili, tra cui le due ville da un milione di euro a Bernareggio, nel Milanese, messe a disposizione di Barbara Guerra e Alessandra Sorcinelli da parte dell’ex premier. I pm hanno chiesto anche ai giudici di applicare con la sentenza sequestri preventivi su tutte le somme e i beni che hanno chiesto di confiscare.

Chiesto risarcimento per “discredito planetario”


Dopo le richieste di condanna avanzate dai pm, l’avvocata della presidenza del Consiglio Gabriella Vanadia ha chiesto che “tutti gli imputati“, tra cui Berlusconi, e “ad esclusione di Pedrini” vengano condannati anche ad un “risarcimento a favore della presidenza del Consiglio” con una “provvisionale di risarcimento da 10 milioni di euro per la corruzione in atti giudiziari e di 500mila euro per le false testimonianze“. In aula, quindi, l’avvocata Vanadia ha parlato di “discredito planetario” per la vicenda che ormai da oltre un decennio e con tre filoni di processi riempie le aule del tribunale di Milano di ex premier, soubrette, ragazze ancora minorenni , cortigiani, amici. La cifra di risarcimento di 10 milioni richiesta per “discredito planetario”, è stata fatta, ha spiegato la legale, calcolando sommando “una pluralità di elementi”: il primo è l’entità della corruzione di cui Berlusconi e gli altri imputati sono chiamati a rispondere, corruzione che si sarebbe – sempre secondo le accuse della procura – sostanziata in soldi e beni per comprare il silenzio dei partecipanti e dei soggetti coinvolti nelle cosiddette “cene eleganti” di Arcore. Secondo aspetto è proprio quello della notorietà dei soggetti coinvolti: Berlusconi prima di tutto, ovviamente, ma anche la senatrice Mariarosaria Rossi. Infine il “clamore ineguagliabile della vicenda a livello mondiale“, e le battute a ogni latitudine sul “Bunga bunga” sono ormai storia. Da qui il “discredito planetario” che l’ex premier avrebbe gettato sulle istituzioni italiane, a partire da Palazzo Chigi.

Tratto da: Antimafiaduemila

Giustizia