Robert Kennedy, l’uomo che parlava alle coscienze

Robert Kennedy, l’uomo che parlava alle coscienze

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Tempo di lettura: 2 min

BUONASERA CARI LETTORI.
TORNA OGGI LA RUBRICA #UNTUFFONELPASSATO, NEL RICORDO DELL’OMICIDIO DI ROBERT KENNEDY.

Crediamo che la prima cosa da chiedersi sia cosa sarebbe successo se fosse andato lui alla Casa Bianca al posto di Nixon?
Ma questo ragionamento lo lasciamo a voi, limitandoci a riportare quanto accaduto, ricordandovi che tra gli obiettivi della sua presidenza emergeva un forte sostegno ai diritti, alla pace e soprattutto alla giustizia.
Siamo nel giugno del 1968, un anno molto particolare per gli Usa: guerra in Vietnam, forti proteste studentesche, e, non dimentichiamolo, l’omicidio di Martin Luther King, avvenuto il 4 aprile dello stesso anno a Memphis.
Proprio per questo, ci sentiamo di affermare che sarebbe stato proprio Kennedy il degno successo di King.
Ma come sappiamo questo non accadde.

Proprio il 5 giugno del 1968, stava festeggiando con i suoi sostenitori la vittoria delle primarie in California e South Dakota presso l’Ambassador Hotel di Los Angeles. Al termine del discorso di saluto venne fatto allontanare utilizzando il passaggio attraverso le cucine dell’albergo.
Proprio in quel tragitto, Sirhan Sirhan riuscì a esplodere quattro colpi del suo revolver calibro 22 e a quanto pare, il primo proiettile sarà quello che si rivelerà fatale.
Sirhan Bishara Sirhan, venne immediatamente bloccato, arrestato e successivamente condannato nonostante alcune incongruenze nello svolgimento dell’azione (ad esempio che trovandosi di fronte al senatore non avrebbe potuto sparargli il colpo alla tempia che gli fu fatale) che lascerebbero pensare al coinvolgimento di altre persone.
Immediatamente, Kennedy, venne trasportato all’ospedale dove però morì all’alba del giorno successivo, il 6 giugno all’età di 42 anni.
Possiamo capire di che soggetto parliamo, critico dell’apartheid e sostenitore dei diritti degli afroamericani, ricordando quali furono le sue prime parole dopo quanto accaduto: “E gli altri? Come stanno gli altri?”. 
Queste sono state le sue ultime parole e oggi ci rimane solo il ricordo e la realtà di una società sconfitta che con una serie di eventi catastrofici ha lacerato lentamente il suo tessuto nel cinquantennio successivo.

A voi tutti i commenti in ricordo di un grande personaggio.

Trasportato al Good Samaritan Hospital, morirà all’alba del 6 giugno all’età di 42 anni.

A cura di VivereInformati

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