Comunali, caos a Palermo: all’apertura dei seggi assenti 50 presidenti

Comunali, caos a Palermo: all’apertura dei seggi assenti 50 presidenti

Spread the love
Tempo di lettura: 2 min

In molti casi gli elettori se ne sono andati senza votare, mentre è partita la caccia ai sostituti: l’amministrazione ha nominato suoi funzionari e denunciato gli assenti. Alle 12 ancora in corso l’insediamento degli ultimi 13 presidenti mancanti

Di Manuela Modica

Ci sono volute oltre cinque ore dall’avvio delle operazioni di voto per riuscire a risolvere il caos causato, a Palermo, dalla defezione di più di 100 presidenti di seggio. Alle 7, quando le 600 sezioni cittadine avrebbero dovuto aprire le porte agli elettori, i posti vacanti erano ancora cinquanta. Alcuni cittadini, raccontano gli stessi scrutatori, dopo un po’ di attesa hanno rinunciato e se ne sono andati. Non è detto che torneranno. Nella notte si erano registrate tensioni e malumori tra le centinaia di persone selezionate come scrutatori: erano stati convocati alle 16 di sabato e sono rimasti bloccati fio a tardi in attesa della nomina del sostituto. Alle 11 il numero dei presidenti mancanti era sceso a 20. Dopo le 12 fonti del Viminale hanno fatto sapere che si stavano insediando gli ultimi 13, in modo da consentire l’apertura regolare in tutte sezioni. Una disposizione a firma del capo Dipartimento però dice che i seggi non costituiti e i cui presidenti non sono stati sostituiti sono stati accorpati alle sezioni già operanti dove è in corso la votazione. Da diverse forze politiche arriva la richiesta di prolungare l’orario delle votazioni, che dovrebbero chiudersi alle 23, ma la decisione spetta alla Regione.

“Una situazione come questa non l’avevo mai vista in trent’anni di lavoro”, aveva riferito a ilfattoquotidiano.it il segretario comunale di Palermo Antonio Le Donne prima delle 11. “Lavoriamo ininterrottamente da 27 ore per sostituire i presidenti, ci siamo ritrovati di fronte a una valanga di rifiuti, ripeto non ho mai visto niente di così intenso. Molti ci dicono che il gioco non vale la candela, cioè che i soldi non sono a sufficienza a fronte delle responsabilità che comporta fare il presidente di seggio, ma tanti altri, semplicemente, non si sono fatti trovare”. Il compenso è di 280 euro per l’impegno nell’intera tornata elettorale.

Una tempesta perfetta, questa sembra essere la ragione a monte dei ritardi dell’apertura dei seggi. Un attacco hacker al sistema digitale del Comune nei giorni scorsi ha ritardo l’arrivo dei dinieghi di alcuni presidenti, così che i sostituti che pure sarebbero stati pronti sono stati avvertiti troppo in ritardo per potere accettare.

A più di quattro ore dall’apertura ufficiale ci sono ancora decine di segnalazioni da seggi in cui manca il presidente per avviare le operazioni di conta, validazione e firma delle schede elettorali e, dunque, aprire al voto degli elettori. Diverse le sezioni senza presidente in quartieri popolari come Borgo Vecchio e Borgo Nuovo. Nella sezione 387 della borgata di Sferracavallo il presidente è stato nominato e il seggio sta aprendo così come nella sezione 196 di Cruillas. In tanti segnalano all’Ansa la mancanza del presidente nelle sezioni 114, 67, 384, 37 della scuola Valverde, 85, 67, 136 nel quartiere Zen 2, così come nella scuola elementare Ettore Arculeo, nel quartiere Zisa, dove alcune sezioni sarebbero ancora chiuse. Nella scuola Bragaglia su 5 sezioni solo una avrebbe aperto i battenti agli elettori. Difficoltà anche nelle sezioni 236 e nella scuola Giorgio La Pira, così come nella scuola Bentivegna dove la la sezione 411 e nella 222 del plesso Marvuglia nella zona di via don Orione. Ovviamente man mano che si reperiscono i presidenti di seggio, il presidente della Corte d’appello li nomina e si insediano nelle sezioni assegnate.

Tratto da: Il Fatto Quotidiano 

Fonte foto: Zazoom.it

Cronaca Italia