La NATO sta cadendo a pezzi?

La NATO sta cadendo a pezzi?

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Tempo di lettura: 8 min

Tratto da: Saker Italia

È accaduto qualcosa di sorprendente. Dopo gli attacci terroristici [su RT, visibile con VPN o OpenDns, in inglese] contro Ankara  le autorità turche hanno prima dichiarato [su RT, in inglese] che non accetteranno le condoglianze degli Stati Uniti. Poi hanno lanciato [su RT, in inglese] un’operazione militare contro “i terroristi curdi nel nord della Siria”. La Turchia ha poi affermato [su RT, in inglese] di aver neutralizzato 184 terroristi.

Ciò che non è menzionato in questi articoli è che l’obiettivo dell’attacco turco era il centro gestito dagli Stati Uniti per l’addestramento e la formazione dei militanti del PKK in Rojava. Si dice che i turchi abbiano dato agli Stati Uniti un preavviso sufficiente per evacuare la maggior parte del personale.

Vi suona familiare?

Se sì, è perché è molto simile a quello che hanno fatto gli iraniani quando hanno colpito le basi statunitensi in Iraq dopo l’uccisione del generale Solemani in un attacco di droni degli Stati Uniti.

Se quanto sopra è vero, e le voci sono molto “se” e non possono essere considerate come fatti provati, allora significa che uno stato membro della NATO (la Turchia) ha appena attaccato una base statunitense e, come l’Iran, l’ha fatta franca: la “Forza da combattimento più raffinata nella storia del mondo” è stata appena colpita duramente e umiliata per la seconda volta, e non ha potuto fare assolutamente nulla per difendersi o anche solo per salvare la faccia.

Quanto è grande lo schiaffo che lo zio Shmuel ha ricevuto questa volta? Secondo [su RT, in inglese] il Ministro della Difesa turco, Hulusi Akar:

I rifugi, i bunker, le caverne, i tunnel e i magazzini dei terroristi sono stati distrutti con successo”, ha dichiarato Akar, aggiungendo che “anche il cosiddetto quartier generale dell’organizzazione terroristica è stato colpito e distrutto”. Complessivamente, il Ministero della Difesa ha affermato che gli attacchi hanno colpito quasi novanta obiettivi, che secondo il Ministero erano collegati al Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK) e alle Unità di Difesa del Popolo Curdo (YPG)..

Anche ammettendo una certa “esagerazione patriottica”, è abbastanza chiaro che la vendetta di Erdogan è stata piuttosto consistente e, a quanto pare, piuttosto efficace. […]

Non solo gli Stati Uniti hanno già tentato di rovesciare e uccidere Erdogan, che è stato salvato in extremis dalle forze speciali russe (lo stesso vale per Yanukovich), ma sappiamo anche che gli Stati Uniti hanno rovesciato il generale de Gaulle nel 1968-1969 e che le forze segrete della NATO sono state utilizzate per inscenare attacchi sotto falsa bandiera contro gli alleati della NATO (in particolare l’Italia) nella cosiddetta [in italiano] operazione GLADIO.

La NATO non è un’alleanza difensiva – non lo è mai stata – ma è uno strumento di dominio coloniale statunitense.

Questo è sempre stato vero, da cui le famose parole pronunciate negli ormai lontani anni ‘50 quando il primo Segretario Generale della NATO, il generale britannico Hasting Ismay, ammise senza mezzi termini che il vero scopo della NATO era quello di tenere “fuori i russi, dentro gli americani, giù i tedeschi”. Prendiamo questi elementi uno per uno, iniziando dall’ultimo:

  • “Tenere giù i tedeschi”: qui la parola “tedeschi” è un segnaposto per tutti i leader o i paesi europei che vogliono una vera sovranità e rappresentanza. Traduzione: schiavizzare gli europei.
  • “Tenere gli americani dentro”: per schiacciare qualsiasi movimento di liberazione europeo. Traduzione: mettere gli Stati Uniti a comandare su tutte le nazioni dell’Unione Europea.
  • “Tenere fuori i russi”: assicurarsi che la Russia non liberi l’Europa. Traduzione: demonizzare la Russia e fare di tutto per impedire la pace nel continente europeo. Se possibile, spezzare, sottomettere o distruggere in altro modo la Russia.

Avete bisogno di prove? Che ne dite dell’innegabile atto di guerra contro la Germania (e, direi, l’intera Unione Europea) quando gli anglosassoni hanno fatto saltare in aria il Nord Stream? Non è una prova sufficiente?

In questo contesto, dobbiamo chiederci: cosa significa essere uno stato membro della NATO nel 2022?

La verità è che la NATO è stata una pura creazione della Guerra Fredda, e che nel mondo reale del 2022 è un anacronismo totale. Essere uno Stato membro della NATO significa davvero poco. Non solo alcuni sono “più uguali di altri” nella NATO, ma ci sono anche stati non appartenenti alla NATO che sono molto più “NATOizzati” degli stati effettivamente membri della NATO (penso ad Israele o, naturalmente, all’Ucraina occupata dai nazisti). Ed essere membri della NATO non protegge da nulla, né dagli attacchi esterni né da quelli interni.

Secondo il colonnello a riposo MacGregor, la guerra in Ucraina potrebbe portare al collasso sia della NATO che dell’Unione Europea. Sono decisamente d’accordo con lui. Direi che tale crollo non sarà tanto il risultato di sconfitte imbarazzanti, quanto piuttosto dovuto alle profonde contraddizioni interne ad entrambe le organizzazioni.

A proposito, anche se questo non è il nostro argomento di oggi, credo che la CSTO abbia molti degli stessi problemi e contraddizioni della NATO. Allora, quello che osserviamo è un “problema della NATO” o un problema di alleanze artificiali e obsolete? Io sarei per la seconda ipotesi.

Ma lasciamo la discussione sulla CSTO per un altro giorno.

Nel caso della Turchia questo problema è reso ancora più grave dalla totale incompatibilità tra l’Islam e l’ideologia woke, ora apertamente promossa (e applicata) dagli Stati Uniti e dalla NATO.

Poi c’è la geografia. La Turchia ha dei vicini regionali piuttosto potenti, tra cui non solo la Grecia o Israele, ma anche l’Iran, l’Arabia Saudita, l’Egitto, l’Azerbaigian, l’Iraq, la Siria e, naturalmente, la Russia. La Turchia può contare su qualche tipo di “protezione” da parte degli Stati Uniti e della NATO da questi potenti vicini?

Chiedete ai sauditi quanto gli Stati Uniti/NATO li hanno aiutati contro gli Houthi!

Chiedete agli israeliani quanto gli Stati Uniti e la NATO li hanno aiutati contro gli Hezbollah?

Semmai, gli attacchi iraniani alle basi del CENTCOM hanno dimostrato che gli Stati Uniti non hanno il coraggio di affrontare l’Iran. In netto contrasto, l’intervento russo e iraniano in Siria ha sconfitto i piani statunitensi per un “nuovo Medio Oriente” o, per meglio dire, ha portato ad un “nuovo Medio Oriente”, ma sicuramente non quello che i neoconservatori statunitensi speravano!

Se a ciò si aggiunge il grave deterioramento delle relazioni tra gli Stati Uniti e l’Arabia Saudita di Mohammed bin Salman, si ottiene un quadro sorprendente: gli Stati Uniti e la NATO (che gli Stati Uniti hanno trascinato nella regione) stanno gradualmente diventando irrilevanti in Medio Oriente. Al loro posto, nuovi “grandi attori” stanno riempiendo il vuoto, tra cui la Russia e l’Iran, che stanno persino permettendo all’Arabia Saudita di partecipare al tanto necessario dialogo regionale sul futuro della regione.

La fenomenale debolezza degli Stati Uniti/NATO/CENTCOM è meglio illustrata dalla reazione degli Stati Uniti agli attacchi turchi: lo Zio Shmuel ha appoggiato [su RT, in inglese] (non scherzo!!!) gli attacchi turchi 🙂

Quanto ciò è patetico per un’aspirante superpotenza?

Questo processo avrà un impatto sulla guerra della NATO contro la Russia?

Bene, immaginiamo che la Russia colpisca davvero un obiettivo all’interno della Polonia (come sostenevano gli ucraini e i polacchi, finché lo zio Shmuel non gli ha detto di calmarsi). Che cosa succederebbe dopo?

Qualcuno ricorda ancora cos’è successo quando Erdogan è volato a Mons per implorare la protezione della NATO contro la Russia (a seguito dell’abbattimento di un Su-24 russo sulla Siria settentrionale da parte di un’operazione congiunta Stati Uniti-Turchia, forse eseguita all’insaputa di Erdogan, almeno così lui ha dichiarato). Che cosa ha promesso o dato la NATO ai turchi? Assolutamente *nulla* (a parte le “consultazioni”).

Ora, i polacchi potrebbero essere abbastanza illusi da pensare che un Presidente degli Stati Uniti possa ordinare un attacco di rappresaglia contro la Russia se quest’ultima colpisse la Polonia, ma chi di noi conosce gli Stati Uniti e le loro élite al potere sa che questa è una sciocchezza. Perché? Semplicemente perché un contrattacco Stati Uniti/NATO contro le forze russe provocherebbe un’immediata risposta russa.

E poi?

La verità è molto cruda nella sua semplicità:

  • Gli Stati Uniti e la NATO non hanno gli uomini e la potenza di fuoco necessari per affrontare la Russia in una guerra convenzionale ad armi combinate.
  • Qualsiasi uso di armi nucleari provocherà un’immediata rappresaglia, che molto probabilmente sfocerà in una guerra nucleare su larga scala che non potrà essere vinta.

Ecco il punto: che i politici occidentali lo capiscano o meno, i professionisti militari sanno tutti la verità: la NATO non può difendere NESSUNO dei suoi membri da un esercito veramente moderno. Perché?

Esaminiamo quali sono le reali capacità degli Stati Uniti e della NATO:

  • La Marina statunitense ha una superba forza sottomarina (sia SSN che SSBN) in grado di sparare un gran numero di missili da crociera relativamente obsoleti (e molti SLBM)
  • una triade nucleare ancora molto capace, anche se piuttosto vecchia
  • un vantaggio quantitativo (solo!) convenzionale sulla Russia
  • capacità C4ISR superba (ma molto vulnerabile!)
  • una macchina da stampa che permette di stampare dollari quasi all’infinito
  • un’élite compradora che governa tutti i Paesi della NATO/Unione Europea
  • la più formidabile macchina di propaganda della storia

Perciò che cosa manca alla NATO per essere una forza militare credibile?

Ovviamente, gli “stivali sul terreno”. E non mi riferisco a qualche sottounità della 101a o dell’82AB o delle forze speciali statunitensi, e nemmeno ad una cosiddetta “brigata corazzata” che, in realtà, non dispone di un adeguato TO&E [in inglese] per qualificarsi come tale. Sto parlando di una forza di “guerra terrestre” in grado di combattere un nemico moderno ed estremamente determinato.

[Nota a margine: se questo argomento è di vostro interesse, vi raccomando il mio articolo [in italiano] “Sfatiamo i luoghi comuni più popolari sulla guerra moderna”, scritto nel 2016 ma ancora in gran parte attuale]..

Gli Stati Uniti, Israele e l’Arabia Saudita sono caduti tutti nella stessa trappola: l’illusione che spendere miliardi e miliardi di dollari in hardware militare massicciamente sovra prezzato e massicciamente sotto le prestazioni che permettano di sconfiggere un nemico che si presume essere “meno sofisticato”. Da qui la necessità di ricorrere a:

  • Forze per procura
  • PMC [Private Military Company]
  • PSYOPS
  • Corruzione.

Tutti questi elementi sono una parte normale di qualsiasi guerra moderna, ma nel caso degli Stati Uniti/NATO non sono solo parte di un piano più grande, sono al centro di qualsiasi operazione degli Stati Uniti/NATO, riducendo così drasticamente le reali capacità degli Stati Uniti/NATO. Al contrario, paesi come la Russia o l’Iran possono dispiegare “stivali sul terreno”, e per di più molto capaci (ricordate che gli iraniani sono quelli che hanno addestrato Hezbollah!).

Che cosa significa tutto questo in pratica?

Significa che anche se i russi decidessero di colpire un paese della NATO, la tensione salirebbe alle stelle, ma è altamente improbabile che un Presidente degli Stati Uniti permetta un’azione che potrebbe sfociare in una guerra nucleare su vasta scala! Ricordiamo che per la Russia si tratta di una guerra esistenziale, non meno della Seconda Guerra Mondiale, mentre nessun leader anglosassone oserebbe mai lanciare un attacco suicida contro le forze russe, che molto probabilmente porterebbe alla completa distruzione degli Stati Uniti e del Regno Unito e di qualsiasi altro paese che partecipi a tale attacco (ad esempio ospitando armi a lungo raggio dispiegate in precedenza).

Questo significa che dobbiamo prevedere un attacco russo contro la Polonia, la Romania o il Regno Unito?

No, affatto. In realtà, sarebbe molto pericoloso per i russi lasciare all’Egemonia solo una scelta netta: ammettere la sconfitta o suicidarsi. E poiché i russi hanno il dominio sull’intensificarsi del conflitto (cioè hanno capacità bilanciate, dallo scontro con armi di piccolo calibro fino ad una guerra nucleare intercontinentale completa, e con tutte le fasi intermedie tra questi due estremi), a differenza degli Stati Uniti e della NATO, non sono bloccati tra la scelta della resa o del suicidio.

Detto questo, sarebbe sbagliato anche supporre che la Russia “non oserebbe mai colpire uno stato membro della NATO”. I polacchi potrebbero essere disposti a scommettere il loro futuro e persino la loro esistenza su un’ipotesi così poco credibile, ma non le persone al Pentagono o altrove nei centri decisionali dell’Egemonia.

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Conclusione:

Douglas MacGregor ha ragione, la guerra della NATO contro la Russia potrebbe benissimo portare al collasso sia della NATO che dell’Unione Europea che, a sua volta, metterà ufficialmente “l’ultimo chiodo” nella bara di un’Egemonia già morta da tempo, che attualmente esiste ancora solo grazie al suo slancio e alla sua macchina di propaganda.

Direi che la NATO sta già crollando sotto i nostri occhi, un processo che le crisi economiche, sociali, politiche, economiche e spirituali che stanno affliggendo l’intera Unione Europea non faranno che accelerare. E, naturalmente, la cosa più sorprendente è che questo crollo non è il risultato di qualche piano machiavellico architettato dai russi, dai cinesi o dagli iraniani, ma la diretta conseguenza di decenni di politiche veramente suicide: se lo sono fatto da soli!

Ora i russi, i cinesi e gli iraniani stanno per lo più aspettando, osservando (probabilmente sorridendo) e pianificando il mondo multipolare senza l’Egemonia che vogliono realizzare, con o senza la partecipazione di Stati Uniti ed Europa.

The Saker

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Articolo di The Saker pubblicato su The Saker il 22 novembre 2022
Traduzione in italiano di Fabio_san per SakerItalia

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