M5S salvi ora le Piccole imprese italiane prima dello sciacallaggio delle multinazionali

M5S salvi ora le Piccole imprese italiane prima dello sciacallaggio delle multinazionali

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Tempo di lettura: 2 min

di Francesco Erspamer*

Il M5S ha regalato milioni ai piccoli imprenditori – soldi suoi, non dello Stato, come hanno sempre fatto gli altri partiti. Il risultato è stato disastroso: anche presso i piccoli imprenditori il consenso nei suoi confronti è crollato. Colpa di tanti fattori, a cominciare dall’incapacità di dare visibilità a quegli interventi, di usarli propagandisticamente; ma il principale problema è che si tratta di una goccia nel mare: per salvare il paese dalle multinazionali e dalle grandi catene commerciali serve ben altro. Ora il coronavirus offre ai pentastellati una possibilità: usare l’emergenza per diventare il partito della classe media.

Se niente viene fatto, quale credete che sarà l’effetto della drastica riduzione della vita sociale degli italiani e della conseguente recessione? Il fallimento di tantissimi esercizi commerciali a conduzione familiare e di piccole e medie dimensioni, già in difficoltà per colpa delle dissennate politiche economiche dei governi liberisti, inclusi quelli fintamente nazionalisti, vedi Lega. E chi credete che ne prenderà il posto? Sono già pronti, gli sciacalli americani o tedeschi o francesi, con gli immensi capitali accumulati evadendo le tasse (legalmente, chiaro, basta spostare la propria sede in un paradiso fiscale), per comprare per pochi spiccioli il monopolio della distribuzione, come negli Stati Uniti; preferibilmente con sovvenzioni statali ottenute scatenando le loro lobby e i loro giornali. Già me li vedo i titoli: Amazon promette assunzioni! Starbucks salva l’Italia sostituendo i bar indipendenti, focolai di epidemie! Con la scusa degli investimenti distruggeranno la nostra società e il nostro stile di vita.

Propongo invece che il M5S pubblicizzi e faccia passare una legislazione antisciacallaggio che da un lato aiuti le piccole imprese, direttamente e con detrazioni fiscali, dall’altro penalizzi i ricchi e le grosse corporation, in particolare straniere, facendo pagare a loro il costo della ripresa e impedendo che approfittino della crisi per rafforzarsi.

Populismo? Nazionalismo? Protezionismo? Sicuro. Non sono sempre la soluzione migliore ma lo sono in questo momento storico. Il nemico primario, da mettere in ginocchio prima che diventi troppo forte per qualsiasi opposizione e futuro cambiamento, è il neocapitalismo globalista, con i suoi numerosi servi e cani da guardia.

*Professore all’Harvard University

Tratto da: L’Antidiplomatico

Economia