Lafarge in Siria. Corte francese ritira accusa contro la multinazionale per “crimini contro l’umanità”, resta quella per “finanziamento al terrorismo”

Lafarge in Siria. Corte francese ritira accusa contro la multinazionale per “crimini contro l’umanità”, resta quella per “finanziamento al terrorismo”

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La corte, secondo quanto ha riferito il quotidiano francese, Le Figaro, ha mantenuto le accuse di finanziamento del terrorismo e la violazione dell’embargo imposto dall’Unione Europea.

Sul banco degli imputati c’erano otto ex dirigenti Lafarge, incluso il loro ex CEO Bruno Lafont.
Lafarge avrebbe finanziato organizzazioni radicali, tra cui il gruppo ISIS, per consentire alla società di continuare la propria attività in Siria.

Lo stabilimento di Lafarge in Siria ha chiuso le sue attività a settembre 2014.

Nel luglio 2015, Lafarge si è fusa con la svizzera Holcim e nel 2016 il gruppo LafargeHolcim ha riconosciuto che i gestori del suo impianto in Siria hanno finanziato i terroristi tra il 2012 e il 2014 in modo per non minacciare la sicurezza del personale.

Bruno Pescheux, ex direttore dello stabilimento in Siria, ha anche accusato la Lafarge di pagare $ 100.000 al mese al magnate locale Firas Tlass, che ha dato i soldi ai gruppi armati in cambio di garanzie di funzionamento della struttura.
Lo scandalo ha anche colpito Laurent Fabius, che è stato Ministro degli Esteri francese tra il 2012 e il 2016 durante il governo del presidente Francois Hollande.

Fabius è attualmente presidente del Consiglio costituzionale francese.

L’Antidiplimatico

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