Rapporto Inps. Busta paga più bassa del reddito di cittadinanza per il 23% dei lavoratori

Rapporto Inps. Busta paga più bassa del reddito di cittadinanza per il 23% dei lavoratori

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“La distribuzione dei redditi si è polarizzata in modo vistoso, con una quota crescente di lavoratori che percepiscono un reddito da lavoro inferiore alla soglia di fruizione del reddito di cittadinanza. Per la precisione il 23% dei lavoratori guadagna meno di 780 euro/mese, considerando anche i part-time. Per contro, l’1% dei lavoratori meglio retribuiti ha visto un ulteriore aumento di un punto percentuale della loro quota sulla massa retributiva complessiva”.

È la fotografia del lavoro povero che l’Inps, guidato da Pasquale Tridico, consegna al governo, tema caldissimo al centro del dibattito politico sociale. I lavoratori dipendenti che percepiscono meno di 9 euro lordi l’ora in Italia sono 3,3 milioni, sottolinea l’Inps, rimarcando come il reddito reale sia inferiore rispetto a due anni fa a causa dell’inflazione. L’aumento dei prezzi – hanno spiegato i tecnici dell’Istituto presentando il Rapporto annuale – sarà determinante per definire la soglia del salario minimo. Quella che poteva sembrare alta due anni fa potrebbe infatti diventare ragionevole a fronte di un aumento dei prezzi. L’Inps sottolinea anche la consistenza del lavoro povero con quasi 9,5 milioni di persone che lavorano solo per una frazione dell’anno (+16,7% sul 2019) a fronte di 9,7 che lavorano l’intero anno (-10,7%) e circa 5,6 che lavorano part time (-2,2%). I lavoratori impegnati part year e part time hanno retribuzioni in media di 7.870 euro l’anno (+1,8% sul 2019). La retribuzione media complessiva è pari a 24.100 euro con un calo dello 0,2% sul 2019. “Segnali preoccupanti” afferma Pasquale Tridico nella Relazione Annuale dell’Inps, parlando del fronte salariale.

Tratto da: Huffpost

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