di Kartana

Stanno decimando piccole imprese, partite Iva e piccoli commercianti. Per mia formazione sono per la grande impresa, per l’economia di scala.

Ma il processo di distruzione che va avanti da decenni ha a che fare con il modello mercantilista, stile tedesco, che si è applicato, distruggere la domanda interna per far rimanere solo export e da qui distruggere tutti gli operatori che hanno a che fare con il mercato nazionale.

Chi? porta avanti questo disegno vuole che la piccola borghesia venga eliminata. Devono rimanere mini multinazionali e grandi imprese. E finanza, contando sul risparmio degli italiani. Ora, a parte quelle pubbliche, spesso gestite bene, quelle private in questi decenni sono state smantellate a favore dell’attività finanziaria, vedi fiat.

La gente dove andrà a lavorare, visto che chi governa non ne vuole sapere di chiamare al lavoro pubblico 700 mila persone che mancano nella pubblica amministrazione?

Seguo da anni vari siti economici e vi assicuro che in questo paese ci sono piccole realtà all’avanguardia, anche in campania, vedasi aerospaziale. Non crescono perché non vogliono avere a che fare con le banche che, da quando sono state privatizzate, si comportano come avvoltoi. I cinesi, quando vedono l’Italia, vedono soprattutto queste piccole realtà e fanno spesso partnership.

Ora con la pandemia i finanzieri si sono arricchiti ancor di più, in questi mesi di emergenza leggevo interviste a uomini di finanza affatto preoccupati, ma ottimisti.

Perchè? Perchè le banche centrali, facendo seguito a decenni di questa condotta, li hanno inondati di liquidità. Questi uomini hanno partorito gente come Colao e Bonomi, è il capitale produttivo di interesse, la finanza, che domina, a scapito del capitale industriale. Ne faranno un deserto e lo chiameranno pace.

P.s. Ho letto il piano Colao. Ed è: Mercantilismo, deflazione, riduzione costo del lavoro, ricerca appannaggio delle imprese, tutto lo stato appannaggio delle imprese private, distruzione piccoli operatori. Uno scenario da deflazione da debito.

Tratto da: L’Antidiplomatico