La “sfortuna” ci vede benissimo: scoppia la guerra tra Azerbaijan e Armenia, dunque il TAP è destinato a fermarsi?

La “sfortuna” ci vede benissimo: scoppia la guerra tra Azerbaijan e Armenia, dunque il TAP è destinato a fermarsi?

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Tempo di lettura: 3 min

L’Armenia chiede l’intervento russo per una strana guerra con l’Azerbaijan. Lo ricordo, Baku è fin dai tempi del Reich il primo produttore petrolifero di fatto Europeo: Hitler passò per Stalingrado – dove trovò la lapide del primo nazismo – per andare proprio in Azerbaijan… Corsi e ricorsi storici (Forse anche questa volta il nazismo, rinato in EU, morirà grazie ad una nuova Stalingrado, sempre nello stesso posto…)

Tratto da: mittdolcino.com

Anche ai tempi di Hitler i pozzi azeri erano i più produttivi dell’area Europa. Anche oggi sono molti ricchi, ma di gas. Vedasi il TAP, che porta il gas azero in Puglia.

Bene, sappiate che, notizia di qualche giorno fa, per ora quasi per nulla ripresa dai media Europei tanto fa paura, una strana guerra è scoppiata in Azerbaijan.

Proprio ieri gli armeni hanno chiesto l’intervento di Mosca, per sedare il conflitto fatto scoppiare dagli azeri (chissà chi c’è dietro…).

Ovvero, tradotto, in Occidente si punta a far distogliere forze russe dall’Ucraina, sembrerebbe almeno. Da qui probabilmente il ripiegamento russo degli scorsi giorni da Kharkhiv, unitamente al “deterrente successivo” chiamato da noi “bomba al nitrato”, ieri, forse per intimidire avanzate eccessive ucraine, altre bombe sono sicuramente pronte per essere innescate in zona (in realtà l’esplosivo usato si dovrebbe chiamare in ben altro modo, …).

E’ chiarissimo a chi non è cieco che siamo ad un centimetro dall’uso di ordigni tattici in Europa (…).

Meglio detta: qualcuno vuole che il conflitto in Ucraina peggiori e peggiori. Ossia che duri, per distruggere l’UE dalle fondamenta. Proprio ieri sera parlavo con il buon Musso e discorrevamo sul rischio di fuochi artificiali in zona North Stream, lato tedesco. Vero, una provocazione là è attesa da tutti, dunque improbabile. Ma forse per sortire gli stessi effetti, ossia bloccare il gas in arrivo in Europa, basta giocare di sponda. Ad esempio a Baku e dintorni.

E’ inevitabile: in molti in Italia tendono a dimenticare l’intromissione di una certa politica italiana nelle scorse elezioni presidenziali USA. Evidentemente qualcuno invece le ricorda benissimo, direi… Il dazio va pagato? Vedremo…

Resta il fatto che il blocco del gas azero ucciderà l’EU, che non si può permettere di rinunciare sia al gas russo che al gas azero

Più precisamente tale taglio del gas, azero, è destinato a devastare prima di tutto l’Italia, in EU: infatti al blocco del gas dalla Libya, in guerra su comando francese in EU (…), ossia ne arriva zero o quasi in Italia, si aggiungerebbe a breve il gas azero, ossia blocco del flusso dal TAP.

Resta dunque per l’Italia, come fonte, il gas di Passo Griess, dove transita il gas norvegese e olandese verso sud, ma dove l’Italia è l’ “ultimo della fila”, prima si servono tutti gli altri a nord dell’imbocco nella Penisola. E poi il gas russo, a Baumgarten/Tarvisio, anche lì l’Italia è l’ultima della fila, idem come sopra.

Resta valido il percorso del gas algerino, unica fonte vera di metano, per ora, in quanto di fatto in mano russa (l’Algeria si è in larga parte staccata, dopo essere stata brutalmente colonizzata per decenni, dall’egemonia predatoria di Parigi per appoggiarsi a Mosca, da qualche tempo).

(Notasi: la Russia NON ha interesse a distruggere socio-economicamente l’Italia, al contrario dell’EU figlia del Reset, che a breve dovrà fare banco sull’Italia per stare in piedi se stessa, ndr).

Restano i rigassificatori italici, dove la politica italiana continua a fare pasticci, ad esempio lo sanno anche i sassi che i fondali di Porto Venere/Panigaglia sono bassi, mentre Cingolani (appoggiato anche da Giorgia Meloni, sigh) sembra l’unico che ne è stato tenuto all’oscuro. Ma dove il rigassificatore di Rovigo, progettato da Exxon  e detenuto in larga parte dai Quatarini, oggi, leggasi Exxon, fa da pivot locale. Con il carissimo gas americano.

Tutto torna insomma…

Ovvero, questo inverno l’Italia è condannata. Meglio detta, l’Italia è e sarà il primo obiettivo del Reset, Anzi, sarà il primo premio.

Visto che riteniamo gli USA non molleranno la presa sulla Penisola, una Montecassino per tenerla nell’orbita USA, in vista del ribaltone post Midterm USA, diventa un’opzione purtroppo sempre più probabile, auguri. […]

Sarà un calvario, sappiatelo.

Tratto da: mittdolcino.com

Fonte foto: ©  AFP / Aris Messinis

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