Città italiane troppo inquinate e pericolose per la salute: il ritratto del Paese fatto da Legambiente nel report “Mal d’Aria”

Città italiane troppo inquinate e pericolose per la salute: il ritratto del Paese fatto da Legambiente nel report “Mal d’Aria”

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Tutte le città oggetto dello studio sono state segnalate dall’associazione per livelli di particolato eccessivi nell’aria, registrati per troppi giorni dall’inizio dell’anno

Di Sabrina Del Fico

Le città italiane sono sempre più inquinate. A sostenerlo è l’associazione ambientalista Legambiente, che lunedì ha diffusoil dossier “Mal d’aria 2022”, riguardante l’inquinamento urbano nel nostro Paese. Tredici sono le città prese in esame da nord a sud, e nessuna di queste rispetta i valori suggeriti dall’OMS per la salubrità dell’aria.

Gli autori del report hanno tenuto conto del livello di particolato PM10 registrato nell’aria delle diverse città prese in esame, la cui concentrazione giornaliera non dovrebbe essere superiore ai 15 microgrammi per metro cubo: dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) è tollerato un limite ai giorni di “sforamento” di questo tetto, fissato a 35 giorni all’anno.

Tale limite è stato ampiamente superato in tre delle città osservate, a cui Legambiente ha attribuito il bollino rosso: Torino, Milano e Padova che, nei primi dieci mesi del 2022, hanno già fatto registrare rispettivamente 69, 54 e 47 giornate di sforamento del limite.

Non va meglio ad altre città analizzate, che hanno già consumato la metà dei giorni di sforamento e che per questo sono state segnalate con il bollino giallo: Parma (25 giorni di sforamento), Bergamo (23 giorni), Roma (23 giorni) e Bologna (17 giorni). Infine, chiudono la triste classifica le città di Palermo (15 giorni di sforamento all’attivo), Prato (15 giorni), Catania (11 giorni), Perugia (11) e Firenze (10) – tutte già in doppia cifra.

Livelli degli inquinanti off-limits, traffico congestionato e misure antismog insufficienti sono ormai una situazione di “malessere generale” che rischia di peggiorare con l’avvio della stagione autunnale-invernale, quando l’accensione dei riscaldamenti e dei camini porterà a un aumento delle particelle inquinanti nell’aria delle città.

Il quadro che si può osservare nel report, insomma, è molto preoccupante – soprattutto se si pensa che anche l’Italia ha sottoscritto una Direttiva europea sulla qualità dell’aria (in corso di revisione entro la fine di quest’anno) che potrebbe essere penalizzante a causa del grave inquinamento delle nostre città: al nostro Paese potrebbero essere destinate nuove procedure di infrazione e multe costose che si vanno ad aggiungere alle tre che l’Italia ha già ricevuto.

Alla questione economica e ambientale va ad aggiungersi quella sanitaria: secondo le stime dell’Agenzia Europea dell’Ambiente (EEA), pubblicate lo scorso anno, il 17% delle morti in conseguenza dell’inquinamento nel nostro continente – ovvero uno su sei – vive in Italia.

Non c’è più tempo da perdere. Dobbiamo occuparci della drammatica condizione della qualità dell’aria dei nostri centri urbani e rendere, al contempo, le nostre città più sicure e vivibili – dichiara Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente. – Dopo anni di richiami nessun governo è stato in grado di mettere in atto misure credibili per sanare un problema gravissimo, che ha causato più vittime della pandemia nell’anno 2020 e 2021.

QUI è possibile consultare il report completo.

Tratto da: Legambiente, GreenMe

Fonte foto: radiosalute

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