Aleppo liberata: il popolo siriano festeggia, i media mainstream sono in silenzio

Aleppo liberata: il popolo siriano festeggia, i media mainstream sono in silenzio

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Tempo di lettura: 3 min

Di Leni Remedios, sempre puntuale.

Tratto da Giorgio Bianchi

ALEPPO LIBERATA: IL POPOLO SIRIANO FESTEGGIA, I MEDIA MAINSTREAM SONO IN SILENZIO

Oggi ho voluto condurre un esperimento. E vi invito a fare lo stesso, se volete inviateci gli screenshots delle prime pagine dei vari quotidiani, di qualsiasi parte del mondo (qui sotto, screenshots dal new York Times, Washington Post, The Guardian, The Indipendent). In un momento cosi’ importante per la Siria ed il popolo siriano, dopo la liberazione della citta’ di Aleppo dalle forze jihadiste, mi son chiesta “cosa ne faranno i media mainstream? Dopo 9 anni in cui ci hanno letteralmente bombardato con mantra del tipo “catastrofe umanitaria”, “il brutale dittatore se ne deve andare,” etc etc? In breve, per anni le sorti di questo paese del Medio Oriente e’ stato al centro dell’agenda politica e mediatica dell’establishment occidentale nel suo intero, probabilmente piu’ importante di qualsiasi altra cosa, persino delle politiche interne di ogni singolo paese. Titoli sensazionalistici, bambini in lacrime in mezzo alle macerie, strani operatori umanitari dalle casacche ed elmetti tutti uguali che li salvavano, ONG che raccoglievano fondi per i rifugiati siriani (specialmente bambini) etc etc. Ebbene, volete sapere qual’e’ stata la reazione dei media mainstream globali ieri ed oggi in un tale momento cruciale per la popolazione di Aleppo ed in generale per il popolo siriano, che finalmente vede la luce alla fine del tunnel?

NULLA. NIENTE DI NIENTE

Un sacco sul Coronavirus, in tutte le salse, ma niente sulla liberazione di Aleppo. Potete trovare qualche confuso articolo se proprio googlate specificamente nome del quotidiano + Aleppo o Siria, ma che dire delle prime pagine? Nella maggior parte dei casi, NULLA. NON E’ MAI ACCADUTO. Questo mentre scrivo. Per cortesia, smentitemi se avete materiale in grado di smentirmi.

Uno potrebbe arguire: beh, forse c’e’ qualcosa sotto la sezione “Notizie dal mondo”. O nelle sezione “Notizie dal Medio Oriente”. Possibile che non ci sia qualcosa sotto la sezione “Medio Oriente”? Se la notizia e’ arrivata a comuni cittadini in possesso di un account sui social, possibile che i giornalisti dei principali quotidiani al mondo, dotati di potenti tecnologie e (forse) inviati, non ne sappiano nulla? Ebbene, provate a controllare voi stessi. Il miglior esempio forse viene dal britannico The Independent, che pure in passato ha ospitato gli articoli mainstream piu’ decenti sulla Siria, firmati dal corrispondente Robert Fisk (che per esempio all’epoca del finto attacco chimico, si reco’ di persona a Douma, non scriveva da un ufficio a Londra). La sezione di oggi sul Medio Oriente del quotidiano britannico e’ un capolavoro di disinformazione e distrazione. Con addirittura due articoli, gioca di nuovo la “carta dei bambini” (che suscita sempre emotivita’ e sensazione nel pubblico), una sulle condizioni dei bambini siriani rifiugiati nei campi turchi, l’altra (per favore, non ridete), sui “bambini che muoiono di freddo nel Nord della Siria”. LA LIBERAZIONE DI ALEPPO DA PARTE DELL’ESERCITO SIRIANO E’ COMPLETAMENTE IGNORATA.

Naturalmente, con una tale presentazione dei fatti, e’ proibito al cervello umano collegare i puntini (come si fa a collegare quello che non c’e’?) oppure mettere in discussione i singoli aspetti. Per esempio, dato che menzionano i campi turchi: che dire del ruolo della Turchia in tutta questa situazione, a proposito? Proprio in queste ore ci sarebbe molto da dire. Per cortesia, dateci una spiegazione. Parliamone. I paesi occidentali sostengono ancora la Turchia o no? Bruxelles ha allungato ancora dei soldi ad Ankara proprio per la gestione di quei campi o no? Ma non dovrebbero essere “i cattivi”? Eppure l’Occidente li ha sostenuti e finanziati per rovesciare il “regime” di Assad. E i turchi a loro volta hanno sostenuto i terroristi (aka “ribelli moderati”) per rovesciare Assad. Ma allora, chi e’ cosa? Chi sono “i buoni” Chi sono “i cattivi”? Questa contraddizione era gia’ emersa una prima volta ma ora, nelle ore finali dell’agonizzante composito esercito jihadista di stanza in Siria, e’ ancora piu’ esposta.

In un momento cosi’ cruciale, in cui i media mainstream faticano a trovare le parole giuste per offrire una narrazione che abbia un minimo di senso, si sono soprendentemente dimenticati di qualcosa che ci hanno detto a noi pubblico fino allo sfinimento, per anni, dall’alto della loro ipocrisia: avere cura dei diritti umani, preoccuparsi per la sofferenza degli altri popoli, soprattutto dei bambini. Com’e’ possibile? Dove sono ora? Ora che finalmente il popolo siriano e i suoi bambini stanno uscendo quasi completamente da un lungo incubo? Perche’ non simpatizzano col popolo siriano, senza esitazione alcuna, in nome dei diritti umani e della lotta al terrorismo?

Guerra