Biden come Trump. La decisione che compromette l’accordo sul nucleare iraniano

Biden come Trump. La decisione che compromette l’accordo sul nucleare iraniano

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Un mancato accordo sul nucleare iraniano sarà presto il pretesto per USA e Israele per un nuovo conflitto?

L’Iran ha ribadito più volte che; oltre alla revoca delle sanzioni, la rimozione del Corpo dei Guardiani della Rivoluzione islamica, IRGC, dalla lista nera del terrorismo è una delle sue principali richieste per rilanciare l’accordo sul nucleare iraniano del 2015.

Dunque, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha deciso di mantenere il Corpo delle Guardie Rivoluzionarie Islamiche (IRGC) nell’elenco delle organizzazioni terroristiche straniere (FTO), mettendo quasi la parola fine sui tentativi di rilanciare l’accordo nucleare del 2015.

La mossa di Biden è stata svelata prima da un alto funzionario che ha parlato prima a condizione di anonimato a Politico  e confermata dal primo ministro israeliano Naftali Bennett, che ha scritto un post su Twitter per salutare, o meglio dire, festeggiare la decisione.

Secondo quanto riferito, Biden ha comunicato la sua decisione a Bennett durante una telefonata il 24 aprile, aggiungendo che era “assolutamente definitiva e la finestra per le concessioni iraniane era chiusa”.

Washington ha designato l’IRGC come FTO nell’aprile del 2019 come parte della campagna di “massima pressione” dell’allora presidente Donald Trump contro la Repubblica islamica. Questa è stata la prima volta che l’esercito di un paese è stato aggiunto alla lista nera.

Questa campagna ha comportato anche il ritiro degli Stati Uniti dal Piano d’azione globale congiunto (JCPOA), che ha concesso all’Iran un significativo sollievo dalle sanzioni in cambio della limitazione del loro programma di energia nucleare.

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Israele, che è anche apertamente contrario al ripristino del JCPOA, è ossessionato che l’Iran rappresenti una minaccia per la sua sicurezza nazionale. Tuttavia, l’Iran ha sempre ribadito di non avere alcuna intenzione di attaccare Israele se non come rappresaglia contro l’aggressione di Tel Aviv.

La scorsa settimana, il ministro della Difesa israeliano Benny Gantz ha compiuto un viaggio a Washington per scongiurare che il più stretto alleato di Tel Aviv stesse cercando di andare avanti nei colloqui di Vienna con l’Iran.

La decisione di Biden arriva pochi giorni dopo che un comandante dell’IRGC è stato assassinato fuori dalla sua casa a Teheran.

Funzionari della Repubblica islamica sono convinti che probabilmente dietro l’omicidio c’era il Mossad israeliano. Tel Aviv non ha né negato né confermato le accuse.

Il presidente iraniano Ebrahim Raisi ha promesso una “vendetta definitiva” per l’assassinio del colonnello Hassan Sayyad Khodaei, che secondo quanto riferito era il vice R&S dell’Organizzazione per la difesa industriale, un sotto dipartimento chiave del ministero della Difesa iraniano e una delle menti chiave dietro la linea di produzione dei droni iraniani.

Il 23 aprile nella regione del Sistan-Baluchestan è avvenuto un fallito attentato contro un generale dell’IRGC. Un giro di spie collegato al Mossad era stato arrestato dalle unità dell’intelligence iraniana nella stessa provincia pochi giorni prima del tentato omicidio.

Tratto da: L’Antidiplomatico

Fonte foto: Agnesisika

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