Accidenti! Non c è nemmeno il tempo per rifiatare.

Accidenti! Non c è nemmeno il tempo per rifiatare.

Spread the love
Tempo di lettura: 2 min

Accidenti! Non c è nemmeno il tempo per rifiatare.
L’avevo scritto giovedì sera.
Subito dopo il licenziamento di Bolton.
Ma, per un mio errore tecnico, è uscito solo stamane (domenica 15 Settembre).
Nel frattempo quello che prevedevo si è già verificato.
Droni “misteriosi” hanno bombardato la raffineria principale dei sauditi.
E subito a sparare la notizia che, forse, sono stati gli iraniani.
Come da copione.
Donald, ha cacciato Bolton? E noi ti rispondiamo al volo.
C’è solo una cosa da aggiungere a questa doppia constatazione: che i signori del deep state, magari con l’aiuto del Mossad e, ovviamente dei servizi arabo-sauditi, sono sempre pronti.
Altrimenti non potrebbero reagire con tanta tempestività.
Per ogni scenario hanno già preparato droni, aerei, bombe, attentatori provocatori.
E, naturalmente, giornalisti che seguono gli eventi “come si deve”.
Di Giulietto Chiesa

Teheran ha respinto come “cieca” e “insignificante” la richiesta degli Stati Uniti di un coinvolgimento iraniano nei recenti attacchi di droni yemeniti alle strutture petrolifere saudite, affermando che Washington sembra passare da una campagna fallita di “massima pressione” a una di “massima menzogna” contro la Repubblica islamica dll’Iran.

Gli Usa sono “pronti e carichi” per reagire agli attacchi contro Riad: lo twitta il presidente americano Donald Trump, precisando di attendere la conferma sulle responsabilità e le valutazioni dell’Arabia Saudita.

Il portavoce del ministero degli Esteri iraniano Abbas Mousavi stava rispondendo domenica all’affermazione del segretario di Stato americano Mike Pompeo secondo cui Teheran aveva “lanciato un attacco senza precedenti alla fornitura di energia del mondo”.

La dichiarazione di Pompeo è arrivata dopo che le forze armate yemenite hanno condotto un’operazione utilizzando droni sugli impianti petroliferi della Aramco in Arabia Saudita, in risposta all’aggressione militare Saudita che dura da 5 anni, causando una parziale sospensione della produzione di gas e di greggio dal principale esportatore di petrolio del mondo.

Il massimo diplomatico americano, tuttavia, non è riuscito a offrire alcuna prova a sostegno della sua accusa.
In risposta, Mousavi ha affermato che tali osservazioni “sembrano più un complotto tratteggiato da organizzazioni segrete e di intelligence volte a offuscare l’immagine di un paese e preparare il terreno per azioni future”.

A cura di VivereInformati

Guerra Mondo