55 anni fa, il 16 ottobre 1964, la Cina testò la sua prima bomba atomica

55 anni fa, il 16 ottobre 1964, la Cina testò la sua prima bomba atomica

Spread the love
Tempo di lettura: 2 min

55 anni fa, il 16 ottobre 1964, la Cina testò la sua prima bomba atomica. Oggi Pechino ha 290 testate nucleari, il terzo arsenale del mondo dopo Russia e Stati Uniti. Secondo AndreijKots, esperti sovietici aiutarono i cinesi a sviluppare le loro armi nucleari.

Triade nucleare
Dal 1950 al 1960, la Cina fu visitata da circa 10000 lavoratori dell’industria nucleare dell’URSS. Tuttavia, le relazioni tra i due paesi peggiorarono negli anni successivi e l’Unione Sovietica ridusse il programma di aiuti. Anche così, la Cina rapidamente creò la bomba atomica da sola. Un anno dopo il primo test, i cinesi lanciarono una testata da un aereo e nel giugno 1967 fece esplodere una bomba all’idrogeno da 3,3 megaton. La Cina divenne così la quarta potenza nucleare del mondo dopo Unione Sovietica, Stati Uniti e Regno Unito. Oggi Pechino ha una “triade” di armi di distruzione di massa montate su piattaforme aeree, terrestri e marittime, scrive Kots. A maggio, il Pentagono pubblicò un rapporto sul potenziale strategico della Cina e sugli sviluppi militari nel 2019. Secondo le stime, la Cina ha 90 missili balistici intercontinentali. Il missile balistico intercontinentale cinese più avanzato è il Dongfeng-41, in grado di lanciare da 10 a 12 testate nucleari puntate individualmente su una gittata di 14000 chilometri. Gli analisti del Pentagono suggerivano che l’arsenale nucleare cinese sia cresciuto significativamente negli ultimi anni.
Come osservato all’inizio di ottobre dall’US Military Watch, le crescenti tensioni tra Pechino e Washington spingono la Cina a creare sistemi più efficaci come vettori per armi di distruzione di massa.

Aerei e navi cinesi
Il rapporto marittimo della forza dissuasiva nucleare cinese è rappresentato da quattro sottomarini nucleari Jin (Tipo 094) in grado di trasportare 12 missili balistici Julang-2 (JL-2) con una gittata di 8-9000 chilometri, secondo un rapporto di Military Balanca. La Cina sviluppa un sottomarino strategico di nuova generazione, il Tipo-096, il cui varo è previsto nel 2020. Soprattutto per questi sottomarini verrà creata una nuova famiglia di missili balistici, Julang-3, dalla gittata di 12000 chilometri. Nel settembre 2016, Pechino confermò ufficialmente lo sviluppo di un bombardiere strategico di nuova generazione, lo Xian H-20, con un raggio di azione di oltre 8000a chilometri. Il nuovo velivolo dovrebbe sostituire la vecchia flotta di bombardieri strategici H-6. L’Aeronautica e la Marina cinesi ne hanno 170 di varie versioni. A seconda della modifica, gli H-6 possono trasportare nove tonnellate di bombe, tra cui termonucleari, missili da crociera aria-superficie e aria-nave.

Missili balistici
Inoltre, secondo gli esperti statunitensi, la Cina ha un impressionante arsenale di 80 unità missilistiche balistiche a medio raggio Dongfeng-26, che potrebbero lanciare una testata nucleare a 3000-5500 chilometri di distanza. Dotati di testate convenzionali, questi missili possono essere utilizzati per distruggere grandi navi di superficie, chiamandosi “killer di portaerei”. Secondo gli esperti, fu l’esistenza di un numero impressionante di missili a medio e corto raggio della Cina a causare il ritiro degli Stati Uniti dal trattato sull’eliminazione di tali armi.

Traduzione di Alessandro Lattanzio
Fonte:AuroraSito

Guerra Mondo