L’Anac (Autorità nazionale anticorruzione) ha messo in luce
“l’Abnorme lievitazione dei prezzi” di mascherine, guanti, camici e visiere. L’aumento dei prezzi è valutato rispetto alla fase precedente all’emergenza. Sul territorio nazionale si assiste ad una forte variabilità dei prezzi e ad uno scostamento nella qualità e quantità delle forniture rispetto alle caratteristiche richieste. Queste, sono alcune delle principali criticità segnalate dall’Anac nell’ambito del contesto dell’attuale emergenza, secondo quanto si legge nella relazione dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, che trova conferma nell’analisi della Banca dati nazionale dei contratti pubblici (Bdncp) detenuta che ha registrato 61.637 procedure connesse all’emergenza sanitaria, per una spesa complessiva di 3 miliardi nell’ultimo quadrimestre.
Strano ma vero, la voce di spesa più significativa è quella relativa alla fornitura di dispositivi di protezione individuale (dpi), che da sola rappresenta quasi il 70% del totale mentre i tamponi rappresentato solo i 3% della spesa totale.
Questa situazione sarebbe dovuta anche ad una forte influenza del fenomeno mafioso che non solo non si è fermato nel periodo emergenziale, ma ha approfittato dello stesso in danno delle imprese che continuano a sentire la crisi dovuta all’epidemia.

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Fonte foto: Ansa