Confronto finale negli Usa prima delle elezioni (Prima parte)

Confronto finale negli Usa prima delle elezioni (Prima parte)

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Un dibattito molto più civile dei precedenti ha visto però il candidato presidenziale democratico Joe Biden commettere, molteplici errori, risottolineando il “Russiagate” e le politiche dell’amministrazione Obama criticate dal presidente Donald Trump.

Nell’ultimo confronto tra Trump e Biden nonostante i toni più civili rimangono alte le “tensioni verbali” tra i due candidati alla Casa Bianca. In almeno tre occasioni, Biden ha cambiato argomento per iniziare a preoccuparsi delle famiglie statunitensi, per come stavano affrontando la pandemia, la crisi economia, l’assicurazione sanitaria e così via. Senza dubbio queste sono problematiche importanti, ma Biden è un uomo che bazzica ad alti livelli nella politica americana da molti anni e poco o nulla ha fatto in questo senso. Le sue parole sanno di propaganda elettorale, sapendolo bene Trump ha cercato di cogliere l’opportubità a suo vantaggio.

L’attuale presidente infatti fa notare ripetutamente al vicepresidente di Barack Obama di aver avuto anni per realizzare quanto appena detto senza riuscire però di fatto a risolvere nessuno dei problemi elencati.

Serata difficile per Biden, nel corso della quale sotto la pressione di Trump è incappato in diversi errori (quanto meno a livello comunicativo).

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Mascherine e lockdown Covid-19

Il primo errore di Biden è stato quello di ammettere che avrebbe chiuso il paese a causa della pandemia Covid-19. Per quanto abbia cercato di spiegare le sue ragioni a molti elettori già economicamente molto provati non è piaciuta tale affermazione. I democratici hanno incolpato Trump personalmente per ogni singola morte di coronavirus, ma il piano di Biden per affrontare il virus equivale tutt’ora più o meno a ciò che l’amministrazione Trump sta facendo, differenziandosi solamente per l’introduzione dell’obbligo della mascherina.

Tornando più tardi nel dibattito sulla questione coronavirus Trump ha colto l’occasione per sostenere che la presidente della Camera Nancy Pelosi (D-California) ha bloccato gli aiuti. Quando Biden ha affermato che l’HEROES Act di Pelosi sta solo aspettando l’approvazione di Trump, il presidente ha ribattuto che si è trattato di un “salvataggio partigiano” che avrebbe (HEROES Act di Pelosi secondo Trump) altrimenti premiato i democratici per le chiusure e derubato i contribuenti statunitensi per pagare gli immigrati illegali, tra le altre cose.

Promessa di amnistia

La risposta di Biden? Quando si è parlato dell’immigrazione, ha promesso l’amnistia e il “percorso per la cittadinanza” a 11 milioni di immigrati illegali entro i primi 100 giorni dalla sua amministrazione.

Più tardi Trump insistendo sul ruolo di Biden nel disegno di legge sulla criminalità del 1994 ha “spinto” il suo avversario a commettere un ulteriore errore. Biden ha infatti posto l’accento su un argomento che ha molta presa emotiva, la depenalizzazione dell’abuso di droga e l’abolizione dei “requisiti minimi obbligatori” (cioè i minimi obbligatori) per essere condannati per tale reato.

Non c’è dubbio che i Democratici si affretteranno a “chiarire” cosa veramente volesse intendere Biden, proprio come hanno fatto quando a luglio ha affermato a un attivista che era “assolutamente” a favore del reindirizzamento dei finanziamenti dalla polizia.

Traduzione a cura di Vivere Informati

Fonte: RT

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