La demilitarizzazione dell’Ucraina

La demilitarizzazione dell’Ucraina

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Tempo di lettura: 5 min

Tratto da: SakerItalia

Mandare nuove armi all’Ucraina (un argomento popolare fra i politici americani e britannici) è un gesto stupido e vuoto. Perché? Non c’è una forza militare ucraina organizzata e intatta, capace di ricevere e usare queste armi. Volete le prove? Vi ricordo ancora i resoconti senza fiato che riempivano i media occidentali, due settimane fa, sulla colonna russa di carri armati e camion “bloccata” a nord di Kiev. Alcuni media affermavano essere lunga 40 miglia, altri dicevano 40 chilometri (per i deboli in matematica, 40 chilometri equivalgono a 24 miglia).

Questo è un bersaglio grosso e bello grasso che una forza militare funzionale e competente avrebbe consumato. Ma quella colonna è rimasta seduta là per una settimana. Il mio amico dell’Air Force che nei passati anni ‘70 volava in missioni aeree contro le colonne di veicoli nordvietnamiti, descriveva come avrebbe prima colpito il veicolo in testa, poi il veicolo alla fine, e poi avrebbe distrutto tutto quel che c’era nel mezzo. Non si è visto questo in Ucraina. Non c’è stata nessuna distruzione significativa che fosse piovuta dall’aria sulla colonna. E dov’erano i missili cruise ucraini? Quelli avrebbero dovuto essere lanciati (se fossero esistiti) e avrebbero potuto recare un enorme danno. Questo non è successo. Non ci sono state neanche raffiche d’artiglieria sulla presunta colonna “bloccata”.

E la fanteria ucraina dov’era? I soldati ucraini avevano ricevuto migliaia di armi anticarro (cioè Javelin e NLAW). L’NLAW ha una portata effettiva di 800-1.000 metri.

Quanto sarebbe stato difficile mettere in fila numerosi battaglioni di soldati ucraini lungo i 40 chilometri della colonna per lanciare gli NLAW contro quei facili bersagli russi? Eppure non è successo. Perché?

La spiegazione l’ha data, nella riunione di venerdì, il capo della Direzione Generale Operativa dello Stato Maggiore delle Forze Armate della Federazione Russa, il Colonnello Generale Sergei Rudskoy (è un grado equivalente almeno ad un generale con tre stellette nell’esercito degli Stati Uniti):

  • Attualmente, le forze aeree ucraine e i sistemi di difesa aerea sono stati quasi completamente distrutti. Le forze navali del paese hanno cessato di esistere.
  • Sedici principali aeroporti militari sono stati compromessi, dai quali partivano le sortite di combattimento dell’aviazione ucraina. Trentanove basi di stoccaggio e arsenali sono stati distrutti, che contenevano fino al 70% di tutti gli stoccaggi di equipaggiamenti militari, materiale e combustibile, così come più di un milione e cinquantaquattromila tonnellate di munizioni.
  • Tutte le 24 formazioni delle Forze Terrestri che esistevano prima dell’inizio della operazione hanno subìto perdite significative. L’Ucraina non ha più alcuna riserva organizzata.
  • Le perdite sono rimpiazzate a spese delle persone mobilitate e delle forze di difesa territoriale, che non hanno il necessario addestramento, il che aumenta il rischio di grandi perdite.
  • Al momento di inizio dell’operazione militare speciale, le Forze Armate dell’Ucraina, insieme alla Guardia Nazionale, ammontavano a 260.200 effettivi. Durante il mese di ostilità, le loro perdite sono state di trentamila persone, di cui 14.000 morti e circa 16.000 feriti.
  • Dei 2.416 carri armati e altri veicoli corazzati pronti a combattere il 24 febbraio, 1.587 sono stati distrutti; così come 636 su 1.509 cannoni d’artiglieria da campagna e mortai; 163 su 535 MLRS; 112 su 152 aeromobili; 75 su 149 elicotteri; 35 su 36 droni Bayraktar TB2.
  • Sono stati distrutti 148 su 180 sistemi di difesa aerea S-300 e Buk M1; 117 su 300 radar per vari scopi.

Guardando i media: quando le linee parallele convergono, stanne alla larga!

La distruzione inflitta dalla Russia sugli ucraini è vasta. Se l’Ucraina avesse ancora una forza aerea vitale, la impiegherebbe per contrastare i velivoli da combattimento russi e per compiere incursioni sulle posizioni russe. Io, sui media occidentali, non ho visto resoconti su tale tipo di azioni.

Nelle città, come Mariupol, assediate dalle forze russe, non ci sono stati visibili tentativi per fornire supporto aereo, fuoco d’artiglieria o rinforzi. Il battaglione Azov, lasciato in un perimetro sempre più piccolo, non ha vie d’uscita e sta finendo le munizioni e il cibo. Nessun soldato al mondo sopravvive senza munizioni e cibo.

Ci sono prove sulla resa di un numero crescente di soldati ucraini in altre parti del campo di battaglia (complimenti ad Andrei Martyanov. Se Andrei non è nella vostra lista di quotidiane letture necessarie, dovresti aggiungerlo).

I pii desideri che infettano i media occidentali erano ieri (venerdì) in piena vista. Sky News aveva quest’articolo: Guerra in Ucraina, la Russia sembra stia riducendo le aspettative sulla sua invasione – ma il Regno Unito avverte che il bombardamento delle città continuerà. Qui c’è come riporta il riassunto del Generale Rudskoy citato sopra:

Il Ministero della Difesa russo afferma di concentrarsi adesso sulla “liberazione” della regione del Donbass.

“I principali obbiettivi del primo stadio dell’operazione sono stati in genere raggiunti”, ha detto Sergei Rudskoy, Capo della Direzione Generale Operativa dello Stato Maggiore.

“Il potenziale di combattimento delle forze armate dell’Ucraina è stato considerevolmente ridotto, il che rende possibile focalizzare i nostri sforzi maggiori sul raggiungimento dell’obbiettivo principale – la liberazione del Donbass”…

La Russia ha puntato in precedenza su ambizioni di gran lunga più ampie, ma la decisa resistenza delle forze ucraine, i problemi logistici e il presunto morale basso possono aver lasciato il segno.

Qui c’è cosa ha detto effettivamente Rudskoy:

Con l’inizio dell’operazione militare speciale, la supremazia aerea è stata raggiunta durante i primi due giorni.

Le azioni offensive della Forze Armate della Federazione Russa sono portate avanti in varie direzioni.

Come risultato, le truppe russe hanno bloccato Kiev, Kharkov, Chernigov, Sumy e Nikolaev. Abbiamo il pieno controllo di Kherson e della regione di Zaporozhye.

Il pubblico e i singoli esperti si stanno chiedendo cosa stiamo facendo nell’area delle città ucraine bloccate.

Queste azioni sono fatte mirando a causare danni all’infrastruttura militare, agli equipaggiamenti, al personale delle Forze Armate dell’Ucraina, i cui risultati permettono non soltanto di frenare le loro forze e di non dare loro l’opportunità di rafforzare i loro gruppi nel Donbass, ma anche di non permettergli di farlo finché l’esercito russo non abbia completamente liberato i territori della DPR e della LPR.

Inizialmente, non avevamo pianificato di assaltarle per prevenire la distruzione e per minimizzare le perdite fra il personale e i civili.

E sebbene non scartiamo questa possibilità, tuttavia, via via che i gruppi singoli completano con successo i loro compiti, le nostre forze e mezzi si concentreranno sul compito principale – la liberazione completa del Donbass.

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Rudskoy ha anche mandato un avvertimento molto preciso alla NATO:

Stiamo attentamente monitorando la dirigenza politica e militare di singole nazioni sulla loro intenzione di fornire aeroplani e sistemi di difesa aerea all’Ucraina. Nel caso in cui passassero alla pratica, non li lasceremo senza le nostre attenzioni.

Abbiamo anche sentito le assicurazioni da parte dei leader della NATO sulla loro non-interferenza nel conflitto. Allo stesso tempo, alcuni stati membri della Alleanza Nord Atlantica hanno proposto di chiudere lo spazio aereo sopra l’Ucraina. Vi invito a considerare il fatto che le Forze Armate della Federazione Russa risponderebbero immediatamente in modo adeguato a tali tentativi.

Per prevenire la riparazione delle armi e degli equipaggiamenti militari dell’AFU che hanno subìto danni, le Forze Armate Russe stanno disabilitando, con armi di precisione, le imprese di manutenzione, gli arsenali, le basi di stoccaggio, i magazzini logistici.

Finora, trenta imprese chiave del complesso militare-industriale sono state colpite da missili cruise X-101, da Iskander e dal complesso aeronautico Kinzhal. Tali imprese riparano il 68% di armi ed equipaggiamenti danneggiati durante le operazioni di combattimento.

Questo non suona come un generale russo frustrato che si lecca le ferite. Il riassunto è conciso, fattuale e istruttivo. Le azioni odierne in Ucraina occidentale, l’attacco missilistico su un’istallazione per lo stoccaggio del carburante a Lvov e l’attacco missilistico a un campo di aviazione militare a Lutsk, confermano l’impressione del resoconto del Generale Rudskoy che la Russia continuerà a demilitarizzare l’Ucraina cercando, nel mentre, di limitare le vittime civili. Io lo prenderei in parola.

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 Articolo di Larry Johnson pubblicato su A son of the new american revolution il 27 marzo 2022
Traduzione in italiano di Fabio_san per SakerItalia

[le note in questo formato sono del traduttore]

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