Piacenza. Chiude la Tnt, 280 famiglie per strada

Piacenza. Chiude la Tnt, 280 famiglie per strada

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Chiusura TNT Piacenza, USB alle istituzioni: la multinazionale sbatte 280 famiglie per strada? Allora risarcisca tutta la comunità

Fedex-TNT sta giocando con la vita di 280 famiglie di facchini e con l’intera comunità piacentina, che subirà i contraccolpi di questi giochi. Le istituzioni fermino l’arroganza della multinazionale. A seguire il testo della lettera aperta di USB Logistica.

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Alla Sindaca di Piacenza

All’Assessore regionale al lavoro dell’Emilia-Romagna

Al Ministero delle Infrastrutture e dello Sviluppo Economico

Piacenza, 6 aprile 2021


Egregi in indirizzo,
quella che sta emergendo, dietro l’atto di chiusura del magazzino piacentino di TNT, è la colossale montagna di bugie della multinazionale olandese e la lucida, cinica, strategia di una ristrutturazione all’insegna della riduzione dei posti di lavoro per innalzare produttività e profitti.

Il gioco sporco di TNT è quello di usare la paura dei licenziamenti per spingere i lavoratori a “vendere” il proprio posto in cambio di un pugno di euro. In modo subdolo e con l’aiuto di fedeli amici della multinazionale stanno infatti emergendo le proposte di “incentivi all’esodo” per mandare via il maggior numero di persone possibile.

Intanto però centinaia di facchini e famigliari sono costretti a vivere con il misero di sostegno della cassa integrazione (che di fatto arriva a coprire circa il 60% del reddito originario) e con la prospettiva di non riuscire a pagare affitti, utenze, beni di prima necessità.

Insomma, un danno enorme per l’intera comunità piacentina in attesa che TNT completi il subdolo percorso della propria ristrutturazione e arrivi a riaprire tra qualche mese, magari anche spacciandosi per “eroe responsabile”.

Favorire un forzato e artificioso allontanamento di lavoratori con decennale esperienza lavorativa per sostituirli successivamente con neo-assunti significa abbassare i “costi di produzione” poiché i nuovi entrati avranno livelli e stipendi molto più bassi.

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USB nel denunciare questo gioco, nel denunciare la grande bugia di un provider della logistica che dichiara Piacenza “poco interessante” per la movimentazione delle merci, quando tutti sanno che la nostra città è al centro delle principali rotte di comunicazione tra Nord/Sud e i principali porti italiani, chiede alle istituzioni locali e nazionali di intervenire per fermare l’arroganza della multinazionale olandese.

Un modo c’è: porre dei vincoli allo smantellamento del magazzino impedendo che le dotazioni milionarie in esso contenute vengano portate via. Si tratta di un atto risarcitorio da imporre alla TNT per il danno che arreca alla comunità locale.

Al governo nazionale, al Ministero dello Sviluppo Economico, chiediamo inoltre di attivarsi percheé si penalizzino le imprese che sfruttano il nostro paese e poi lo trattano come un oggetto usa e getta. Si mettano vincoli precisi alle imprese che fanno giochi speculativi.

Gli stanziamenti del Recovery fund che verranno prossimamente erogati alle imprese (che tra “transizione verde” e “digitalizzazione” riguardano circa il 70% dei fondi destinati all’Italia) devono essere negati a chi non garantisce la piena, sicura, buona occupazione.

TNT VUOLE SBATTERE 280 FAMIGLIE IN MEZZO AD UNA STRADA? ALLORA RISARCISCA TUTTA LA COMUNITÀ.

USB è certa invece che la multinazionale non intenda realmente andarsene e che stia bluffando, la si costringa a smettere di giocare perché in ballo c’è la vita delle persone.

Comune, Regione e Governo affermino la loro autorità su chi considera il nostro paese e i suoi lavoratori alla stregua di un bancomat o di un kleenex.

Tratto da: Contropiano.org

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