Vulcano Stromboli, forte esplosione preoccupa abitanti e turisti

Vulcano Stromboli, forte esplosione preoccupa abitanti e turisti

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Allarmati i tedeschi che hanno invaso l’isola, l’esplosione stavolta con emissioni di ceneri ben visibili sopra il cratere

Forte esplosione sul cratere dello Stromboli distintamente avvertita dagli abitanti e dai turisti nel borgo di Ginostra. L’attività eseguita dai vulcanologi dell’Ingv, Osservatorio Etneo, ha riferito che «le reti di monitoraggio hanno registrato alle ore 16:18 di ieri, una variazione dei parametri monitorati». In particolare si osserva «un’anomalia termica dalle telecamere di sorveglianza».

«L’esplosione maggiore si è verificata dall’area craterica Nord», dicono i vulcanologi dell’Ingv di Catania. Il botto che ha allarmato in particolare i tanti turisti soprattutto tedeschi che hanno invaso l’isola, «ha prodotto una significativa emissione di materiale piroclastico grossolano che ha superato la terrazza craterica, interessando l’area del Pizzo Sopra la Fossa e la Sciara del Fuoco con rotolamento del materiale caldo sino alla linea di costa». In concomitanza dell’esplosione maggiore è stato registrato «un evento sismico di ampiezza decisamente superiore alla media. Per quanto riguarda l’ampiezza media del tremore questa ha subito un rapido incremento e si è portata verso valori alti. Successivamente tale parametro si è riportato su valori medio bassi. Non sono state rilevate variazioni significative dalle reti di monitoraggio delle deformazioni del suolo».

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La ricerca

L’aumento della Co2 nelle emissioni può far prevedere un’eruzione violenta di un vulcano con un anticipo sino a tre mesi. È questo quanto emerge da una ricerca pubblicata su Science Advances alla quale ha partecipato l’Università di Pisa all’interno di un consorzio tutto italiano che comprende le università di Palermo, Firenze e Torino e l’Ingv (sezioni di Napoli e Bologna). Lo ha reso noto l’ateneo pisano. In particolare, lo studio ha analizzato la composizione e i flussi dei gas vulcanici a Stromboli grazie a un sistema di monitoraggio finanziato dal dipartimento della Protezione Civile Nazionale e i risultati, è spiegato in una nota, «hanno dimostrato come il gas vulcanico, in particolare l’aumento della Co2, giochi un ruolo chiave nelle dinamiche esplosive, e che i periodi preparatori delle esplosioni sono caratterizzati da emissioni anomale di Co2, rilasciate dal magma ancora immagazzinato in profondità».

Tratto da: Corrieredelmezzogiorno

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