Lavoro minorile, 152 milioni di bambini nel mondo sono vittime di sfruttamento

Lavoro minorile, 152 milioni di bambini nel mondo sono vittime di sfruttamento

Spread the love
Tempo di lettura: 2 min

Il rapporto dell’OIl: “73 milioni, costretti a lavori pericolosi che mettono a rischio salute, sicurezza e sviluppo morale”

L’Oil (Organizzazione internazionale del lavoro) stima che al mondo ci sono ancora oggi 152 milioni di bambini vittime di lavoro minorile. Un risultato positivo se si pensa che nel 2000, cioè 20 anni fa, erano 246 milioni i minori sfruttati. I progressi raggiunti nelle varie regioni del mondo sono tuttavia diseguali. Dei 152 milioni di minori sfruttati 68 milioni sono bambine e 88 milioni bambini. Metà di essi, 73 milioni, sono costretti in attività di lavoro pericolose che mettono a rischio la salute, la sicurezza e il loro sviluppo morale. Tale fenomeno si è inasprito con la crisi economica innescata dalla pandemia del Covid-19 che ha esacerbato le disuguaglianze già esistenti, mettendo a repentaglio i progressi compiuti nella lotta contro il lavoro minorile. Per questo l’Oil, in collaborazione con il partenariato mondiale dell’Alleanza 8.7, ha lanciato il 2021 Anno internazionale per l’eliminazione del lavoro minorile. L’obiettivo di questa iniziativa è quello di incoraggiare azioni legislative e politiche finalizzate a prevenire e contrastare il lavoro minorile nel mondo. La risoluzione che proclama il 2021 come Anno internazionale per l’eliminazione del lavoro minorile è stata adottata all’unanimità dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 2019 per sollecitare i governi ad adottare le misure necessarie per promuovere il lavoro dignitoso e raggiungere l’Obiettivo 8.7 previsto dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite sullo sviluppo sostenibile. Tale obiettivo chiede agli Stati membri di adottare misure immediate ed efficaci per eliminare il lavoro forzato, porre fine alla schiavitù moderna e alla tratta di esseri umani, garantire la proibizione e l’eliminazione delle forme peggiori di lavoro minorile (compreso il reclutamento e l’uso di bambini-soldato) e di porre fine al lavoro minorile in tutte le sue forme entro il 2025.

Segui Vivere Informati anche su FacebookTwitter e Instagram per rimanere sempre aggiornato sulle ultime notizie dall’Italia e dal mondo


L’iniziativa dell’Anno internazionale per l’eliminazione del lavoro minorile, che si celebra quest’anno, incoraggia tutti i soggetti interessati – istituzioni nazionali e regionali, parti sociali e organizzazioni di varia natura – a promuovere entro la fine di dicembre 2021 azioni concrete (Action Pledges) volte a contribuire all’eliminazione del lavoro minorile entro il 2025. Nel corso di questo anno verranno promosse una serie di iniziative che mirano ad informare e sensibilizzare tutta la società civile su questo problema di rilevanza globale che colpisce un bambino su 10. La strategia che guiderà le iniziative si basa su tre pilastri: agire, inspirare e crescere. I responsabili di tali progetti sono invitati a documentare i loro sforzi e i progressi compiuti nel corso dell’anno, attraverso video, interviste, raccolta di storie e testimonianze. Il termine ultimo per presentare progetti, campagne di informazione e sensibilizzazione e altre iniziative è previsto per il 30 marzo e devono essere inviate a endchildlabour2021.org. L’Anno internazionale culminerà alla quinta edizione della Conferenza globale sul lavoro minorile (5th Global Conference on Child Labour) che si terrà in Sudafrica nel 2022, dove le parti interessate condivideranno le loro esperienze e si impegneranno ulteriormente nel porre fine al lavoro minorile in tutte le sue forme entro il 2025, così come al lavoro forzato, alla tratta di esseri umani e alla moderna schiavitù entro il 2030.

Tratto da: Antimafiaduemila

Pensi che alle tue amiche e ai tuoi amici possa interessare questo articolo? Condividilo!

Scienza TopNews