Terze dosi e monoclonali: il caso emblematico (e oscurato) della Rsa di Masone

Terze dosi e monoclonali: il caso emblematico (e oscurato) della Rsa di Masone

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Tempo di lettura: 2 min

Di Agata Iacono

“A Masone, nell’entroterra di Genova, 25 ospiti di una casa di riposo trovati positivi al Covid, saranno trattati con gli anticorpi monoclonali all’interno della stessa Rsa. Lo rende noto Alisa, l’agenzia sanitaria della Regione Liguria”

Tre notizie in una, che dovrebbero essere in apertura di tutti i TG e avviare un dibattito Proprio nel “regno” della videostar Bassetti, 25 anziani di una RSA, tutti vaccinati con terza dose, si sono ammalati di covid. Gli anziani però non sono stati ricoverati, quindi non risultano nelle statistiche ufficiali di vaccinati con tre dosi ospedalizzati, ma sono stati curati con terapia monoclonale proprio dall’equipe del vaccinologo Bassetti.

A voi i commenti e le logiche deduzioni.

Prendiamo atto quindi che i vaccinati con terza dose (supergreenpassizzati tutti in un unico ambiente e visitati da personale anch’esso super vaccinato) si ammalano, che non vengono ricoverati e che Bassetti tappa la buca curandoli con terapia domiciliare.

Un’equipe del Policlinico San Martino, composta da due medici e un infermiere e coordinata dal professor Matteo Bassetti, direttore della clinica di malattie infettive dell’ospedale genovese e coordinatore del Diar Alisa malattie infettive, ha raggiunto la struttura per infondere direttamente gli anticorpi monoclonali ai pazienti. Domenica scorsa un’equipe sanitaria dell’Asl 1 aveva trattato con anticorpi monoclonali altri 8 anziani ospiti di una residenza per anziani di Arma di Taggia.

“Nei giorni scorsi nell’ambito di uno screening periodico di controllo – spiega il presidente e assessore alla sanità della Regione Liguria, Giovanni Toti – sono state individuate delle positività tra gli ospiti di una rsa di Masone e, grazie ad un efficace lavoro di squadra è stato possibile evitarne l’ospedalizzazione. Con questo intervento abbiamo potuto trattarli nella propria struttura, grazie alla sinergia tra Alisa, Policlinico San Martino, Asl 3, in collaborazione con la direzione sanitaria della struttura interessata”.

“Siamo stati tra le prime regioni a impiegare i monoclonali – sottolinea il professor Matteo Bassetti – e ad oggi in Liguria sono stati trattati oltre 700 pazienti. Fino ai giorni scorsi li avevamo somministrati unicamente in ospedale ma l’opportunità di poterli infondere ai pazienti direttamente in una casa di riposo, è certamente utile e comoda sia per pazienti sia per il sistema sanitario. Questo – conclude l’infettivologo genovese – ci permetterà di evitare ricoveri e consentirà ai degenti della casa di riposo di essere seguiti e trattati direttamente sul posto”.

Il caso della Rsa di Masone sembra confermare come le cure con le monoclonali siano più efficaci dei sieri sperimentali di Big Pharma su cui l’Europa sta investendo miliardi e miliardi di euro. Soldi che sarebbero potuti essere investiti su cure più efficaci, come le monoclonali o il plasma immune nota battaglia del dott. De Donno.

Tratto da: L’Antidiplomatico

Cronaca Italia