Israele ha intensificato le restrizioni sulla Striscia di Gaza, che ospita due milioni di palestinesi, sotto un blocco disumano in vigore da più di dieci anni. Inoltre, i bombardamenti sulle postazioni di Hamas sono avvenuti quotidianamente dallo scorso 6 agosto.
I palestinesi nella Striscia di Gaza, intrappolati tra il mare, l’Egitto e Israele, continuano a subire le restrizioni imposte dallo Stato ebraico. Il governo di Benjamin Netanyahu ha infatti intensificato negli ultimi giorni il suo blocco su Gaza – in vigore da più di un decennio – vietando ai pescatori di Gaza di uscire in mare e chiudendo l’unico valico di merci tra Gaza e Israele, rallentando così le consegne di carburante e portando alla “chiusura completa”, lunedì scorso, della centrale in questo territorio palestinese.
Questa centrale è l’unica rimasta nell’enclave dove l’elettricità è fornita da Israele, dopo che l’Egitto di Abdel Fattah al-Sisi ha cessato la sua fornitura a febbraio.
Di conseguenza, gli abitanti di Gaza attualmente vivono con tre o quattro ore di elettricità al giorno. Numerose racconti dei residenti dell’enclave testimoniano la situazione sui social network.
È il caso di Abier Almasri , assistente ricercatore di Human Rights Watch. “I droni israeliani che volteggiano sulle nostre teste ci ricordano costantemente che possono uccidere chiunque, in qualsiasi momento. Ora abbiamo quattro ore di elettricità al giorno da quando la centrale è stata fermata dopo che Israele ha bloccato la fornitura di carburante. Tutto è buio e caldo qui. Accendi le nostre luci … Apri Gaza ”, ha scritto la giovane donna sul suo account Twitter.
Ziad Medoukh, professore di francese all’università al-Aqsa-Gaza, denuncia anche lo “strangolamento” della popolazione palestinese con “restrizioni e punizioni collettive contro più di due milioni di palestinesi a Gaza”.
Bombardamenti ogni notte dal 6 agosto
La decisione israeliana di interrompere la consegna di gasolio alla centrale elettrica orientale, dicono i media israeliani , è una risposta alla continua ondata di “palloni incendiari” lanciati da Gaza, causando danni a diverse comunità israeliane meridionali. Inoltre, sempre per rappresaglia per il lancio di palloni incendiari – o più raramente di razzi – lo Stato ebraico ha bombardato la Striscia di Gaza quasi ogni notte dal 6 agosto, riferisce AFP. Il 20 agosto, l’esercito israeliano ha nuovamente annunciato che i carri armati hanno bombardato le posizioni di Hamas durante la notte. In una breve dichiarazione.
Come si vede la sproporzione delle forze in campo non giustifica minimamente la rappresaglia criminale di Tel Aviv.
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Fonte: L’Antidiplomatico
Fonte foto: DinamoPress
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