Israele batte i tamburi di guerra contro l’Iran

Israele batte i tamburi di guerra contro l’Iran

Spread the love
Tempo di lettura: 4 min

Analisi di Luciano Lago

Il governo sionista di Israele sta pianificando un attacco militare contro l’Iran con il pretesto di aver subito, pochi giorni prima, un attacco a una sua petroliera nel mare di Oman (la Mercer Street), di cui accusano l’Iran senza però avere una sola prova.

In questa prospettiva Israele cerca l’appoggio internazionale ed in particolare si rivolge agli USA al Regno Unito per ottenere sostegno ad una azione militare.
Israele non sottovaluta l’Iran visto che questo paese non è il Libano o il Venezuela ma una paese fortemente armato, con un esercito possente ed una forte difesa missilistica.
Tale fattore spiega il motivo per cui Israele richiede l’appoggio ad una campagna militare contro l’Iran che non sarebbe certo una passeggiata ma che avrebbe delle possibili complicazioni, anche a causa dell’alleanza di questo paese con Russia e Cina.
Il tono delle conversazioni e delle minacce sta salendo in modo incontrollato e gli Stati Uniti e il Regno Unito accusano l’Iran per l’attacco alla petroliera, affermando che queste azioni sono una minaccia alla libertà di navigazione, accuse a cui si è associato il rappresentante della UE (Borriol), il tutto senza produrre uno straccio di prova che l’autore dell’attacco sia l’Iran. Al contrario ci sono varie illazioni che parlano di una “false flag”, ovvero una provocazione prefabbricata dai servizi di intelligence per ottenere un pretesto per l’attacco all’Iran che lo stato sionista aveva messo in programma da tempo.

L’Iran, che ha respinto le accuse, ha risposto alle minacce mettendo sull’avviso Israele e invitandolo a considerare bene le sue azioni, visto che uno “sbaglio” o una “azione stupida” da parte del governo sionista avrebbe conseguenze fatali per la reazione di ritorsione che produrrebbe l’Iran e che avrebbe effetti devastanti sullo stato ebraico. L’Iran è in grado di colpire Israele in ogni parte del suo territorio e di scatenare una reazione di tutte le forze collegate (l’asse della resistenza) che includono Hezbollah in Libano, le forze sciite in Iraq, la stessa Siria e gli Houthi dello Yemen. Sarebbe uno scenario di guerra totale nella regione.
Inoltre l’Iran ha inviato un memorandum all’ONU denunciando che Israele ha compiuto varie azioni di attacco (almeno 10 negli ultimi mesi) alle petroliere iraniane, in particolare a quelle dirette in Siria, oltre a omicidi mirati di scienziati iraniani, citando i ripetuti attacchi di Israele sulla Siria, e di conseguenza Israele è l’ultimo paese che può invocare la libertà di navigazione ed il rispetto delle norme internazionali. Risulta quindi evidente a tutti quale sia il paese che provoca la violenza nella regione con i suoi attacchi continui.

Segui Vivere Informati anche su FacebookTwitter e Instagram per rimanere sempre aggiornato sulle ultime notizie dall’Italia e dal mondo

 

Petroliera attaccata

Altrettanto si può dire per le potenze occidentali che hanno gli occhi chiusi sulle tante violazioni commesse da Israele ma sono sempre con l’indice puntato contro l’Iran, un paese sottoposto ad un duro embargo illegale da parte degli USA e altri paesi occidentali. Starno che questi paesi non si accorgano di chi ha inisidiato più volte la “libertà di navigazione”, uno strabismo ed una mala fede troppo evidente per passare inosservata.
Potrebbe essere tutto un fuoco di paglia ma questa volta c’è in ballo il discorso del nucleare, dove le trattative per il rinnovo dell’accordo sul nucleare con l’Iran sono in stallo, con gli USA che, dopo essersi ritirati unilateralmente dall’accordo, si rifiutano di togliere le sanzioni e ritornare al trattato senza precondizioni che vorrebbero apporre, tanto che il negoziato potrebbe saltare mentre l’Iran procede nella sua corsa all’arricchimento dell’uranio. Il tempo stringe e Israele teme un Iran armato con armi nucleari. Israele, unica potenza nucleare della regione, reclama il disarmo dell’Iran mentre affila le sue armi per attaccare i paesi vicini, Libano e Siria.

Non è chiaro se Israele ha ricevuto luce verde da parte degli USA ma è certo che il premier israeliano Benny Gantz è disposto anche ad attaccare unilateralmente l’Iran, contando su un trascinamento delle potenze occidentali nella guerra contro l’Iran. D’altra pate è cosa nota che la lobby sionista negli USA non lascerebbe a Washington altra opzione che l’intervento a sostegno di Israele, vista l’influenza che questa lobbby esercita sulla politica nordamericana. Un conflitto con l’Iran consentirebbe alla elite di potere USA di distrarre la sua opinione pubblica dalla disastrosa crisi che gli Stati Uniti stanno attraversando. I media atlantisti stanno già pompando la loro propaganda contro l’”asse del male”, quello costituito dall’Iran e dai suoi alleati per convincere alla necessità di una guerra. Non si tarderà a trovare le “armi di distruzione di massa” dell’Iran come giustificazione ma l’Iran non è l’Iraq ed il mondo è cambiato dai tempi di quella sporca guerra.
Israele ha già individuato le persone da eliminare, i comandanti delle forze miltari iraniane, i suoi più pericolosi nemici e li ha esplicitamente nominati come i suoi prossimi obiettivi ma questa volta non sarà una operazione facile e la dirigenza israeliana rischia di subire un pesante attacco dall’Iran sulle sue strutture industriali, sui depositi di carburante, di ammoniaca e sugli obiettivi militari più importanti. L’ossessione anti-iraniana potrebbe rivelarsi fatale per il gruppo di potere sionista.

Missili iraniani

Tutto rimane affidato alla decisione delle “teste d’uovo” di Washingron, fra cui prevalgoni falchi guerrafondai neocon, che non esiterebbero sostenere Israele ed a gettare la regione ed il mondo nel caos per perseguire i loro folli disegni egemonici di sostegno al vecchio piano della “grande Israele”. Un piano che rientra nella visione messianica degli strateghi della Casa Bianca, invasati dall’ideologia neocon che vorrebbe gli USA e Israele strettamente legati da uno stesso destino di dominio unilaterale sul mondo.
Il suono dei tamburi di guerra si avverte a grande distanza e tutto lascia intravedere il prossimo scenario di un grande conflitto distruttivo e dagli sbocchi imprevedibili.

Tratto da: Controinformazione.info

Cronaca Guerra