Come la stampa italiana ha inventato l’allarme Covid (che al momento non c’è) in Gran Bretagna

Come la stampa italiana ha inventato l’allarme Covid (che al momento non c’è) in Gran Bretagna

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Tempo di lettura: 3 min

Di Gianluigi Paragone

Il caso Gran Bretagna – un caso che non c’è: diciamolo subito – è il perfetto esempio di laboratorio di fake news. Giornali e telegiornali italiani – di Sistema – si sono inventati una serie di balle per alimentare la narrazione utile a loro e al governo. Fortunatamente, però, qualcuno se n’è accorto. Noi lo abbiamo segnalato subito, nei giorni in cui a leggere i giornali italiani, ma anche ad ascoltare i programmi tv, si raccontava che, causa Covid, l’Inghilterra sembrava sull’orlo del disastro. “Allarme rosso”, “ospedali al collasso”, e frasi simili. Peccato, però, che era tutto inventato. È bastato fare un giro sui giornali inglesi o sentire qualche fonte che in Gran Bretagna ci vive per capire che era tutta un’invenzione della nostra stampa. A questa vicenda ha dedicato una lunga analisi anche Maurizio Belpietro su La Verità, il quale scrive: “lo, che per ragioni familiari in Gran Bretagna mi reco spesso, a dire il vero di questa situazione da collasso del sistema non mi sono finora accorto. Può essere che il sottoscritto, nonostante per mestiere sia abituato ad osservare ciò che vede attorno a sé, sempre per ragioni familiari si sia distratto, tuttavia posso assicurare che i ristoranti sono pieni di persone senza mascherina e senza green pass, che sui mezzi pubblici il distanziamento è stato archiviato e così pure, da molti, anche i dispositivi di protezione, e lo stesso dicasi nei negozi. Sono pazzi questi inglesi? Può essere, però, a differenza di ciò che scrivono e dicono i giornalisti italiani, sulla stampa del Regno non si trova traccia di alcun allarme”.

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Anzi. “Ieri il Daily Telegraph in prima pagina spiegava che gli scienziati si attendono una rapida diminuzione dei casi di Covid durante l’inverno, escludendo di dover far ricorso al cosiddetto piano B, ovvero alle chiusure e ai pass annunciati dalle testate italiane. Forse da noi qualcuno storcerà il naso, ricordando che dalla redazione del succitato quotidiano proviene Boris Johnson e dunque si potrebbe sospettare di intelligenza con il primo ministro di Sua Maestà. Ma sfogliando altri quotidiani la situazione non cambia, semmai è dipinta ancora in maniera più rosea”. Vediamo allora come stanno le cose in Gran Bretagna: “Il Sun, uno dei giornali più diffusi, ieri dava spazio alle dichiarazioni del ministro Sajid Javid, con cui il responsabile della Salute annunciava un Natale normale raccomandando solo di fare un test prima di visitare i parenti anziani. Il Daity Mail, altra testata popolare, riferendo sempre le parole del numero uno della Sanità prevedeva una riduzione dei casi dell’85% per la fine dell’anno. È da segnalare, tuttavia, che la prima pagina di quello che è uno dei tabloid tra più venduti della Gran Bretagna non era occupata da notizie riguardanti il Covid, ma da un titolo a caratteri cubitali sullo spaccio di droga fra i ragazzi attraverso Instagram, il social network che tanti giovani usano per pubblicare foto, video e storie. Seguivano alcune notizie riguardanti Gwyneth Paltrow, l’attrice di Shakespeare in Love, e Matt Hancock, ex ministro della Salute del governo Johnson, ma non per una sua esternazione in materia di Covid, quanto per alcune foto-grafie che lo ritraggono in un locale insieme con l’amante che mesi fa gli è costata il posto nell’esecutivo”.

Questa è la realtà. E allora? Perché da noi hanno inventato quella montagna di balle? “A leggere l’ultimo bollettino medico i pazienti in ospedale sono 8.238 e quelli sottoposti a ventilazione meccanica 892. I morti registrati il 24 di ottobre sono stati 72. Certo, i numeri sono superiori ai nostri, ma come spiega Simone Filippetti, corrispondente da Londra per il Sole 24 ore sul suo blog nel Regno Unito ‘i contagi zero non esistono, sono un mito, un concetto puramente scientifico’”. E ricordiamo, infine, che contano i ricoveri e le terapie intensive, non i contagi. E al momento non si registrano picchi di ricoveri o ospedali in difficoltà. Filippetti infine annota una cosa importante: “Da quando Londra ha deciso di lasciare la Ue, ogni notizia in arrivo dalla Gran Bretagna è solo negativa e dunque bisogna parlarne male per forza”.

Tratto da: Ilparagone.it

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