Zoccola, il re delle cooperative mette nei guai De Luca: “Ecco cosa mi diceva di fare”

Zoccola, il re delle cooperative mette nei guai De Luca: “Ecco cosa mi diceva di fare”

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Tra le altre cose Zoccola ha raccontato che esiste un accordo ben preciso tra le coop e la politica che è teso a garantire alle prime continuità lavorativa in cambio dei voti

Di Gianluigi Paragone

Diciotto pagine di verbali, all’interno delle quali Fiorenzo Zoccola detto Vittorio, il ras delle cooperative sociali di Salerno, ha raccontato i suoi legami con la famiglia De Luca, a partire dal presidente della Regione Vincenzo. A rivelare gli sviluppi dell’inchiesta sugli appalti truccati è la Repubblica, che ha reso note alcune delle rivelazioni fatte dall’indagato eccellente: “Fu Vincenzo De Luca a darmi indicazioni su come distribuire i voti delle coop” avrebbe dichiarato Zoccola, che rapporti anche con i figli del governatore, Roberto e Piero. “I miei riferimenti sono Vincenzo e Roberto De Luca. Con Piero non ho rapporti perché non c’è affinità” ha raccontato Zoccola, in carcere per turbativa d’asta dall’11 ottobre. Il suo avvocato Michele Sarno ha chiesto, per lui, i domiciliari. L’imprenditore ha spiegato di avere il ruolo di “garante degli equilibri con il Comune di Salerno, così che tutti potessero lavorare”. Per poi aggiungere: “Esiste un accordo ben preciso tra le coop e la politica che è teso a garantire alle prime continuità lavorativa in cambio dei voti. Peraltro, questo sistema trova la sua massima espressione con le partecipate e le municipalizzate”.

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Zoccola, secondo quanto riportato da Repubblica, avrebbe rivelato come grazie al suo ruolo di tramite con il Comune “gli arrivavano indicazioni di voto dal mondo politico che lui girava alle coop. È andata così anche alle ultime regionali”. Alle ultime Regionali, l’imprenditore avrebbe “veicolato agli altri l’indicazione del presidente De Luca sulla ripartizione dei voti nella misura del 70 e 30 per cento”, ovvero 70 a Giovanni Savastano ( il consigliere regionale ed ex assessore comunale ora agli arresti domiciliari, accusato di corruzione con Zoccola) e 30 a Franco Picarone, non indagato, altro fedelissimo del governatore. Entrambi erano poi stati eletti. Stando al racconto del Re degli Appalti campano, Zoccola e il governatore si sarebbero incontrati più volte. A giugno, l’imprenditore avrebbe visto il presidente della Regione per raccontargli di essersi “riappacificato” con l’allora assessore Savastano, chiedendo poi: “Come mi devo comportare?” . De Luca gli avrebbe detto a quel punto di “fare campagna elettorale per Savastano perché Savastano, ad un convegno, aveva preso le difese delle cooperative”. Al centro delle indagini, uno scambio di favori tra il Comune e le coop in termini di lavoro e bandi, con Zoccola che in cambio avrebbe pilotato voti durante le varie tornate elettorali.

Tratto da: Ilparagone.it

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