Non solo dopamina! Gli scienziati hanno appena scoperto che c’è un’altra cosa che gratifica il tuo cervello

Non solo dopamina! Gli scienziati hanno appena scoperto che c’è un’altra cosa che gratifica il tuo cervello

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Tempo di lettura: 2 min

Di Sabrina Del Fico

Un’analisi più dettagliata del cervello e dei circuiti di ricompensa e gratificazione potrebbe aprire nuove strade nel trattamento delle dipendenze e di patologie neuropsichiatriche come la depressione

Il circuito di gratificazione più ancestrale del nostro cervello e meglio conosciuto dagli scienziati è senza dubbio il sistema mesolimbico dopaminergetico, composto da neuroni che connettono l’area tegmentale ventrale (VTA) al cosiddetto nucleus accumbens: questo ha un ruolo chiave nei meccanismi di dipendenza, nell’elaborazione delle sensazioni di piacere e paura oltre che all’insorgere dell’effetto placebo. La dopamina viene infatti rilasciata quando il cervello si aspetta una ricompensa piacevole – da una semplice pizza ad attività gratificanti come il sesso o lo shopping o l’attività sportiva; purtroppo, però, può essere rilasciata anche in conseguenza dell’uso di alcol o droghe o di nicotina (e questo porta al meccanismo di dipendenza).

La chiave per superare la dipendenza dalle droghe e i disturbi psichiatrici si trova quindi nel nostro cervello – proprio in quei circuiti che ci provocano sensazioni di benessere, che ci fanno sentire bene. Ecco perché i ricercatori sono alla ricerca di nuovi circuiti e di altri neurotrasmettitori (oltre alla dopamina) che possano svolgere un ruolo nei processi di ricompensa e rinforzo delle abitudini.

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Questo studio apre nuove strade alla comprensione dei circuiti della ricompensa che potrebbero essere alterati dall’abuso di sostanze come la nicotina, gli oppiacei e altri stupefacenti, ma anche in persone affette da patologie neuropsichiatriche come la depressione – dichiara il dottor Michael Bruchas dell’University of Washington School of Medicine.

I ricercatori hanno scoperto che circa il 30% delle cellule del VTA sono neuroni GABA, principalmente coinvolti nei processi di ricompensa e di avversione, quindi potenziali obiettivi per il trattamento delle dipendenze, dello stress e di altre patologie come la depressione. Ciò che è interessante è che alcuni di questi neuroni GABA si dirigono verso una sezione specifica del nucleus accumbens, proprio quella parte che contribuisce al rafforzamento della ricompensa.

Questi primi risultati aiutano a comprendere quali siano i circuiti neuronali direttamente coinvolti nelle condizioni psichiatriche di dipendenza, depressione e stress. Il cervello non è una struttura monolitica, ma è anzi molto plastica e in continua evoluzione: comprendere le diverse subregioni all’interno di esso ci permetterà in futuro di creare specifici ‘neuro-modulatori’ in grado di riparare i danni di dipendenze e malattie.

Tratto da: Nature Neuroscience, GreenMe

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