Chip, in 3 mesi danni doppi: 7,7 mln di auto in meno.In fumo 210 mld di ricavi

Chip, in 3 mesi danni doppi: 7,7 mln di auto in meno.In fumo 210 mld di ricavi

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Di Lorenzo Goj

Secondo AlixPartners, “le nuove chiusure in Malaysia per il Covid e altri problemi altrove hanno peggiorato la mancanza di approvvigionamenti di semiconduttori”

È molto peggio di quel che si potesse pensare. Anzi, è due volte peggio. Nell’anno in corso, i danni collaterali della mancanza globale di semiconduttori erano stati stimati in circa 110 miliardi di dollari di fatturato andato in fumo. Ma quello che prima poteva sembrare un incubo, ora sarebbe un buon risultato. Infatti, le ultime stime della società di consulenza AlixPartners, riprese dalla Cnbc, hanno rivelato che la crisi di chip costerà all’industria dell’auto ben 210 miliardi di dollari di ricavi in meno, praticamente il doppio di quello che gli esperti di Alix avevano previsto solo un paio di mesi fa.

“Le nuove chiusure in Malaysia per il Covid-19 e altri problemi altrove hanno esacerbato le cose”, ha commentato in una nota Mark Wakefield di AlixPartners. La società di consulenza specializzata nel settore automotive, ha previsto che 7,7 milioni di unità di produzione andranno perse nel 2021, in rialzo dai 3,9 milioni delle previsioni di maggio. Anche in questo caso, il dato è quasi raddoppiato. Nelle scorse ore, la Casa Bianca ha ospitato un incontro con i produttori di semiconduttori e le aziende colpite dalla loro mancanza, per chiedere informazioni e identificare il modo per aiutare a risolvere il problema.

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Come nel mondo sta mancando tutto

Tra le Big Corp attese all’incontro c’erano diversi colossi hi-tech come Apple, Intel, Medtronic, Samsung e Taiwan Semiconductor Manufacturing, oltre a giganti del settore automobilistico come Ford Motor, General Motors e Stellantis. Biden sta facendo pressioni sul Congresso, affinché garantisca i fondi per il Chips for America Act, una legge bipartisan che incoraggia gli investimenti nel settore dei semiconduttori per tentare di uscire da questa crisi di produzione ed eccesso di domanda.

Per ora, il Senato ha approvato 52 miliardi di dollari a giugno, ma la Camera non ha ancora preso in carico la misura. Gli Stati Uniti hanno perso terreno sui semiconduttori nei confronti di Giappone, Corea del Sud, Taiwan e Cina: la Semiconductor Industry Association ha detto che la porzione di mercato detenuta dagli Stati Uniti è crollata dal 37% del 1990 al 12% del 2020. La Cina e altri Paesi, sostiene la Cnbc, forniscono sussidi ai maggiori produttori, rendendo difficile attrarli negli Stati Uniti.

Tratto da: Affaritaliani.it

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